DL Semplificazioni: stop ai sindaci anti-5G
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5G e salute. Un binomio molto controverso, sul quale in rete troverete di tutto… ed il suo contrario. Il 5G è pericoloso per la salute? La risposta sembra semplice: sì o no. In realtà non è così banale.
Viviamo da anni nel mondo delle radiocomunicazioni, e simili domande sono state sollevate da tempo in merito ai cellulari. Alcuni studi hanno in effetti evidenziato una correlazione tra le radiofrequenze dei telefonini e l’insorgenza di alcuni tumori nelle cavie da laboratorio, ma solo a dosaggi molto elevati, e nemmeno lontanamente vicini a quelli del mondo reale. Inoltre il parallelismo tra ratti e umani non è così scontato.
Nonostante ciò, la paura è che ora, con l’avvento del 5G, le cose possano peggiorare. Ci vorranno infatti più antenne per offrire una buona copertura, perché il segnale avrà una portata inferiore alle reti 4G, ma al contempo una frequenza maggiore ovvero potenzialmente più dannosa. Ma essendo quindi la lunghezza d’onda inferiore, così lo è anche la loro penetrazione nella materia.
Capirete insomma che è facile girare la questione in un modo o nell’altro, millantando in entrambi i casi “prove scientifiche“. Ad oggi però non esistono evidenze scientifiche per dire che le reti 5G siano pericolose per la nostra salute. Addirittura, data anche la loro più scarsa penetrazione, potrebbero essere inferiori al contesto attuale. Il grado di esposizione e l’uso che ne viene fatto però, sono elementi da non sottovalutare, e fortemente soggettivi.
Il fatto che le radiazioni non ionizzanti emesse dai cellulari non danneggino l’uomo non è solo confermato dai test di laboratorio però, ma anche di decenni di radio, televisione, radar, satelliti ed altri sistemi di comunicazione con i quali conviviamo ormai da tempo e che (apparentemente) non hanno arrecato danni tangibili.
D’altro canto però, nessuno vi dirà con certezza assoluta che un’esposizione molto prolungata e ravvicinata alle onde radio sia del tutto innocua. E non a caso esistono dei limiti nelle emissioni di onde elettromagnetiche, che vedremo meglio ne paragrafo successivo. Probabilmente è proprio da questo margine di dubbio che originano molte discussioni in materia, che poi facilmente prendono il volo.
Se da una parte quindi vi invitiamo a non allarmarvi, dall’altra non vi stiamo nemmeno dicendo di dormire con lo smartphone sotto al cuscino. L’uso cosciente e consapevole di tutta la tecnologia odierna dovrebbe sempre essere alla base del suo impiego.
In Italia, per fortuna, abbiamo dei limiti di legge davvero molto bassi. Così bassi che stanno creando problemi proprio alla realizzazione stessa dell’infrastruttura del 5G. Tanto per mettere le cose in prospettiva, in Italia il limite di emissioni elettromagnetiche è fissato in 6 Volt per metro. Negli altri paesi europei questa soglia oscilla tra i 41 ed i 51 Volt/metro, mentre negli Stati Uniti fissato è di ben 61 V/m. Il limite italiano è così basso che questo complica l’individuazione del sito stesso in cui installare le antenne 5G. In questa soglia devono infatti rientrare tutte le emissioni elettromagnetiche: TV, radio, cellulari e quant’altro. Se un’area è già satura da una qualsiasi di queste, non ci sarà posto per le altre.
Le cose dovrebbero comunque cambiare nel prossimo futuro. Nel 2021 è previsto lo spegnimento del 3G. Questo creerà “spazio” per le emissioni del 5G. Il 1° luglio 2022 ci sarà inoltre il passaggio allo standard di trasmissione televisiva digitale DVB-T2. Ed anche questo creerà un riassestamento dei parametri. Attorno alle frequenze 5G ne ruotano insomma molte altre, influenzandosi a vicenda.
La Deputata 5 Stelle Mirella Liuzzi, ha pubblicato qualche tempo fa sulla pagina Facebook del Movimento un video a proposito del 5G e dei suoi potenziali rischi per la salute. Lo scopo di tale video era appunto quello di tranquillizzare gli italiani, rispondendo ad alcune delle “tante bufale che circolano sul 5G“. L’Organizzazione Mondiale della Sanità, insiste la Liuzzi, ha studiato ampiamente le frequenze del 5G, perché sono in gran parte quelle del digitale terrestre. Ed anche l’Istituto Superiore della Sanità rassicura sul fatto che non ci sarà il paventato aumento di tumori.
In realtà tra le imputazioni nei confronti del 5G ce ne sono molte altre. Il rovescio della medaglia di avere limiti particolarmente bassi, è che servono molte più antenne per coprire il territorio. E da qui le polemiche sull’abbattimento degli alberi e sul fatto che le antenne rovinano il paesaggio. Un’altro dubbio sollevato nei mesi scorsi sono i possibili problemi per le previsioni meteorologiche. Questi potrebbero derivare dalle interferenze del 5G con i microsatelliti usati per misurare la quantità di vapore acqueo nell’atmosfera.
Occorre insomma un atteggiamento vigile e attento, non una caccia alle streghe, perché regole e scoperte cambiano con il passare del tempo, e ciò che è valido oggi non è detto rimanga tale anche domani.
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