Intelligenza artificiale

L'intelligenza artificiale è un concetto riassunto in due termini che sempre più spesso sentiamo nella quotidianità, oltre che ovviamente nel settore tecnologico e informatico. Ci sono diverse definizioni di intelligenza artificiale, ma il concetto che le accomuna è legato a doppio filo con quello di intelligenza che noi umani abbiamo.

Nel suo senso più generico, possiamo immaginare un'intelligenza artificiale come un apparato, costituito da una parte hardware e da una software, sviluppato, costruito e programmato per svolgere compiti o prendere decisioni che nella nostra concezione di intelligenza sarebbero deputati ad un'intelligenza umana.

Esempi

Al giorno d'oggi siamo circondati dalle intelligenze artificiali, anche per mezzo di oggetti quotidiani e relativamente economici. È proprio questo il caso degli smart speaker, così come quello degli assistenti vocali implementati dai vari big della tecnologia: Google Assistant, Amazon Alexa e Siri sono gli esempi lampanti di tali intelligenze artificiali.

Anche il sistema di guida autonoma che sta testando Tesla è un'intelligenza artificiale, in grado di gestire in autonomia la guida dell'auto, di prendere decisioni al posto del conducente quando ci si trova in prossimità di eventi potenzialmente pericolosi per la sicurezza.

Nei casi sopracitati, l'intelligenza artificiale riesce a prendere decisioni in base a ciò che ha appreso in precedenza, ovvero in base ai dati che ha acquisito: l'assistente vocale risponde al nostro saluto chiamandoci per nome perché in precedenza glielo abbiamo comunicato, così come la Tesla a guida autonoma riesce a interpretare ciò che "vede" tramite i suoi sensori perché il suo codice può contare su una grande mole di dati raccolta in situazioni simili al contesto reale.

Le intelligenze artificiali vengono usate dalle aziende anche per i servizi online, come ad esempio Amazon che la utilizza per gestire i prezzi e gli approviggionamenti di prodotti. L'intelligenza artificiale in questo modo permette al colosso di Bezos di anticipare il mercato, grazie al supporto di modelli matematici che prevedono vari scenari.

Insomma, avrete capito che un'intelligenza artificiale "cresce" e "apprende" proprio come facciamo noi umani, in base all'esperienza.

Nemmeno l'intelligenza artificiale nasce imparata.

Applicazioni

Dagli esempi lampanti che abbiamo visto sopra avrete capito che l'intelligenza artificiale è impiegata in diversi contesti tecnologici. Questo concetto è però applicato in settori ben più ampi, con una portata diversa sia dal punto di vista delle prestazioni e che da quello della rilevanza.

L'intelligenza artificiale gioca un ruolo fondamentale nel settore della medicina. La reti neurali, ovvero dei software sviluppati come se si trattasse di una struttura cerebrale, vengono ampiamente e stabilmente impiegate durante sessioni chirurgiche in cui viene richiesto un notevole apporto dal punto di vista fisico e cognitivo a un ipotetico chirurgo umano. Analogamente, l'intelligenza artificiale viene impiegata nella diagnostica per immagini, per riconoscere pattern non fisiologici che all'occhio umano potrebbero sfuggire.

Un altro settore in cui l'intelligenza artificiale la fa da padrone è ovviamente quello della robotica. Si parla di robot per assistenza a pazienti in difficoltà motorie, robot per la riabilitazione fisica, robot usati in contesti troppo rischiosi per le persone umane.

Pro e contro

Quando si pensa all'intelligenza artificiale spesso vengono in mente questioni etiche sugli scenari futuri. La concezione di intelligenza artificiale può essere vista come la ricostruzione di ciò che noi stessi siamo.

Oltre alle implicazioni filosofiche che possiamo trovate nello sviluppo di un'intelligenza artificiale, non possiamo negare che la risposta alla domanda "e se ci scappa di mano?" può spaventare. Già oggi conosciamo le enormi potenzialità delle intelligenze artificiali, le quali riescono a creare dei volti umani totalmente realistici, creare delle conversazioni su volti umani, scrivere dei testi di completo senso compiuto. In tanti, tra cui delle voci molto influenti come Stephen Hawking ed Elon Musk, si sentono minacciati da un ulteriore sviluppo dell'intelligenza artificiale, nel caso in cui arrivi a sopraffare le capacità fisiche e cognitive dell'uomo.

D'altro canto è innegabile che l'intelligenza artificiale porta diversi benefici a tutti noi nella nostra quotidianità, e anche in situazioni più specifiche.

Il suo impiego permette di salvare vite, prevenire malattie, sviluppare nuovi farmaci, prevedere eventi pericolosi per la vita di tante persone.

Oltre ai due lati di questa medaglia dobbiamo sempre tenere a mente che, almeno ai giorni attuali, l'intelligenza artificiale non è da confondere con la coscienza artificiale. Gli apparati hardware e software che l'uomo costruisce saranno sicuramente più potenti, sia fisicamente che cognitivamente, dell'uomo stesso ma non hanno la coscienza di ciò che eseguono e dei motivi per cui lo fanno. Insomma, gli oggetti che chiamiamo intelligenze artificiali per ora sono "soltanto intelligenti", e finché non se ne renderanno conto potremo dormire sonni tranquilli.

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