Recensione PaMu Scroll: gli auricolari del momento valgono davvero?

Giuseppe Tripodi
Giuseppe Tripodi Tech Master

Padmate non è un nome così famoso nell'ambito audio, ma negli ultimi mesi è riuscita a far parlare moltissimo di sé e, soprattutto, delle sue PaMu Scroll, auricolari full wireless finanziati su Indiegogo che sto provando da circa tre settimane. La campagna di crowdfunding ha raggiunto cifre da capogiro, che hanno contribuito a far chiacchierare il web: ben 3 milioni di dollari.

PRO

  • Leggere ed affidabili
  • Bluetooth 5.0
  • Chiamate in stereo

CONTRO

  • Case ingombrante
  • Controlli touch imperfetti
  • Prezzo altalenante

Il successo di queste cuffiette dipende in buona parte anche dal prezzo veramente esiguo a cui sono state comprate con gli early bird, solo 39$. Attualmente il costo su Indiegogo è di 79$ (poco meno di 70€) ma il prezzo finale (attivo da gennaio) dovrebbe essere di 149$: ovviamente, il giudizio varia moltissimo in base al costo, quindi andiamo con ordine.

Confezione

Nella confezione delle PaMu Scroll, oltre il gli auricolari e la custodia di ricarica, troviamo solo il cavetto USB-microUSB per la ricarica e due coppie di gommini aggiuntivi. Niente per cui gridare al miracolo, ma c'è tutto lo stretto indispensabile.

Costruzione e comodità

Le PaMu Scroll spiccano subito per il loro case davvero particolare: come di consueto, la custodia funge anche da caricabatteria, ma quel che stupisce è l'aspetto. Si tratta di un case cilindrico rivestito in finta pelle, che si apre sollevando il lembo che fa da coperchio e ha una solida chiusura magnetica. L'impatto estetico è notevole, se non altro perché si tratta di qualcosa di completamente diverso rispetto a tutti gli altri case visti finora: che piaccia o meno, invece, è questione di gusti.

Incuriosito da come venisse percepito, ho chiesto ad amici di descriverlo con un aggettivo, ricevendo commenti che vanno da pacchiano a raffinato: insomma, de gustibus. Sono disponibili quattro colorazioni, denominate Rock 'n roll (quella che abbiamo testato), Glory, Graphene e Sakura; oltre ai colori, varia anche il tipo di lavorazione e le finiture della finta pelle. Purtroppo il case è piuttosto spesso (nulla a che vedere con la minuscola custodia delle AirPods), quindi portarlo in giro in tasca può diventare piuttosto fastidioso.

Per quel che riguarda le cuffiette in sé, invece, le ho trovate molto comode: sono leggerissime (solo 5 grammi) e praticamente ci si scorda di averle addosso, anche perché stanno ben salde alle orecchie e raramente sentirete il bisogno di risistemarle.

Dulcis in fundo, non manca la resistenza agli schizzi, che vi permette di indossarle anche sotto la pioggia senza problemi: le PaMu Scroll, infatti, godono di certificazione IPX6.

Funzioni e qualità audio

Ammetto che quando ho iniziato a recensire le PaMu Scroll le mie aspettative erano piuttosto basse: da un prodotto che è stato venduto a poco più di 35€ non mi aspettavo nulla di ché.

In tal senso, queste cuffiette mi hanno stupito, principalmente per due fattori: qualità audio più che accettabile e soprattutto Bluetooth 5.0.

Partiamo con il suono: pur senza far gridare al miracolo, le PaMu Scroll suonano meglio di quanto mi aspettassi, coprendo degnamente tutto lo spettro delle frequenze. Alzando molto il volume si percepisce qualche distorsione, ma a volume medio questi auricolari suonano discretamente, specialmente considerando il prezzo a cui vengono (e venivano!) vendute. Molto buono anche l’isolamento acustico: essendo in-ear, i suoni vengono filtrati parecchio, con il risultato che è facilissimo isolarsi dall'esterno, specialmente quando si ascolta musica a volumi elevati.

Ma oltre l’audio pulito, quel che mi ha sorpreso è la presenza di Bluetooth 5.0: ricordo chiaramente che il giorno che ho iniziato il test (quando non avevo ancora dato un’occhiata alle specifiche) le ho indossate prima di iniziare a giocare in treno e sono rimasto piacevolmente stupito che il suono del gioco non avesse alcun lag.

Dopo aver cercato su Google e scoperto che utilizzano l’ultimissima versione del Bluetooth, ho appurato che anche con video, film e quant’altro non si avverte alcun ritardo nel segnale audio (a patto che anche il dispositivo a cui sono accoppiate sia Bluetooth 5.0, ovviamente).

L'autonomia dichiarata è di 3 ore e mezza, a cui si aggiungono altre 2 ricariche complete inserendo gli auricolari (per un totale di 10 ore e mezza). Nei miei test le cuffie hanno ampiamente superato le tre ore con una singola ricarica, confermando le stime fornite da PaMu. La ricarica del case non è velocissima, ma ho apprezzato un piccolo accorgimento: i LED che si accendono sulla base del cilindro quando riponete le cuffie, indicando l'autonomia residua.

I controlli sono touch, con tutte le gioie e i dolori del caso: gioie perché tutto ciò che è touch è bello (un assioma incontrovertibile), dolori perché il sistema è piuttosto scomodo. Il problema principale è che dal tocco sull'auricolare all'effettivo comando passa quel breve lasso di tempo in cui ti domandi se l'input sia stato preso o meno.

Questo rende il sistema di controllo un po' scomodo, specialmente se utilizzate le PaMu Scroll in movimento (e, di conseguenza, la mano è meno ferma nell'eseguire il tap o doppio tap). In ogni caso, a parte le piccole incertezze descritte finora, i comandi fanno il loro dovere: un tap su uno dei due auricolari manda in Play/Pausa, un doppio tap sul sinistro richiama l'assistente vocale e un doppio tap sul destro avanza di canzone; prevedibilmente, manca la regolazione del volume. A differenza di AirPods e simili, non c'è alcuna funzione che metta automaticamente in pausa la musica quando le rimuovete dalle orecchie, anzi: mi è capitato più di una volta che, nonostante le avessi infilate nel case, la riproduzione multimediale continuasse (consumando batteria, tra l'altro). Non so se dipenda dai pin di ricarica che non fanno subito contatto o cos'altro, ma in quese settimane di test mi è successo almeno tre volte.

Fatta eccezione per questo aspetto, però, sono rimasto piacevolmente stupito dall'affidabilità di questi auricolari: tirandoli fuori dal case si accoppiano immediatamente tra loro e si collegano istantaneamente allo smartphone.

È vero, tutto ciò dovrebbe risultare normale e non meritare un plauso, ma con auricolari economici la stabilità di connesisone tra le due cuffiette è tutt'altro che scontata. Inoltre, una nota davvero positiva: anche l'audio in chiamata è stereo. Con altri modelli true wireless sentire l'interlocutore da entrambe le orecchie non è affatto scontato, poiché spesso gli auricolari più economici affidano l'audio in chiamata solo all'auricolare master (solitamente il destro). Il microfono è tendenzialmente ok per chiamate all'interno, ma non aspettatevi granché se provate a telefonare quando siete in una strada trafficata.

Prezzo

Come più volte accennato, il prezzo delle PaMu Scroll è a dir poco altalenante. Volendo riassumere, direi che chi le ha prese a 39$ circa ha fatto un affare, per 79$ può valerne la pena (ma merita anche guardarsi intorno per eventuali sconti su altri prodotti), ma per 149$ non li consiglierei.

Il voto finale di questa recensione si basa sul prezzo di 79$, ossia quello attuale che durerà fino al termine del 2018.

Foto

Giudizio Finale

PaMu Scroll

Le PaMu Scroll hanno fatto parlare moltissimo di sé, soprattutto per il loro bassissimo prezzo iniziale: chi le ha acquistate a 35€ ha fatto un affare, ma anche al costo attuale – nonostante qualche pecca (i controlli touch, soprattutto) – rimangono delle cuffiette true wireless affidabili, che godono di Bluetooth 5.0 e una discreta qualità audio.

Sommario

Confezione 7.0

Voto finale

PaMu Scroll

Pro

  • Leggere ed affidabili
  • Bluetooth 5.0
  • Chiamate in stereo

Contro

  • Case ingombrante
  • Controlli touch imperfetti
  • Prezzo altalenante

Giuseppe Tripodi
Giuseppe Tripodi Sono soprattutto una persona curiosa: mi piace imparare cose nuove e spiegare quel che so. Quindi scusatemi per gli articoli così lunghi. Spesso mi isolo dal mondo con grosse cuffie in testa, a leggere su un ebook reader o ascoltare un podcast, ma ho un cane di nome Dubbio che mi mantiene vigile e mi trascina al parco un paio di volte al giorno.
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