Huawei FreeBuds, la recensione (foto e video)

Giuseppe Tripodi
Giuseppe Tripodi Tech Master

Insieme alla famiglia di smartphone P20, quest'anno Huawei si è lanciata nel campo delle cuffie full wireless e ha presentato le sue Huawei FreeBuds. Questi auricolari si ispirano spudoratamente alle AirPods di Apple per design e funzionalità e, se non ci fossero state le AirPods, questi FreeBuds avrebbero fatto gridare al miracolo per alcuni aspetti dell'esperienza d'uso.

PRO

  • Buona qualità costruttiva
  • Ottima autonomia
  • La musica che va in pausa sfilando le cuffie è sempre un piacere

CONTRO

  • Elevata latenza audio: impossibile guardare video
  • Sporadici problemi audio in chiamata
  • Prezzo elevato

Ma le AirPods ci sono (così come ci sono le Gear Icon X 2018): ridimensionato l'effetto wow, cosa rimane di queste cuffie?

Confezione

La confezione contine poco più dello stretto indispensabile: oltre alle cuffie e il relativo case di ricarica, troviamo un cavetto USB – USB-C per la ricarica e una bustina che contiene 3 coppiette di gommini e una coppia di ricambio dei cosiddetti earrings, ossia anelli elastici da applicare sulle cuffie per aumentare l'attritto con l'orecchio.

Costruzione e comodità

Il primo impatto con le Huawei Freebuds è davvero ottimo, perché la qualità costruttiva delle cuffiette di Huawei è molto buona. Sarebbe superfluo soffermarsi su quanto il design ricordi le AirPods di Apple, ma in questo frangente è un pregio: proprio come con gli auricolari della mela, l'impressione è di avere per le mani un prodotto rifinito e ben curato. Dalla plastica lucida che le riveste al peso bilanciato per assicurare che assicura stabilità, l'attenzione alla progettazione hardware è evidente. Ovviamente, non manca la protezione a schizzi e sudore, con certificazione IP54.

Non male il case, che è però più spesso di quello delle AirPods. Nonostante tutto, si tiene abbastanza bene in tasca ed è dotato di USB-C per la ricarica: come sempre, elogiamo la scelta di questo connettore, che diventerà lo standard per tutto e tutti nei prossimi anni.

A proposito di comodità, l'argomento si fa spinoso: è una quesitone estremamente personale, che dipende in buona parte anche dalla conformazione del padiglione auricolare. Personalmente, ho avuto bene o male la stessa esperienza d'uso delle AirPods: il terrore costante che potessero cascarmi dalle orecchie (specialmente mentre correvo o le usavo in bici), ma in realtà non è mai successo nulla del genere. Le FreeBuds sono rimaste salde e stabili a trasmettere musica e podcast, appese al mio padiglione.

In termini di design, la principale differenza rispetto le AirPods sta nel fatto che queste cuffiette di Huawei sono in-ear: per questa ragione, avere il gommnino adatto (che per me è stato il più grande) può dare maggior stabilità ai FreeBuds.

Funzioni e qualità audio

La prima impressione che ho avuto utilizzando le FreeBuds è stata molto positiva e, complice il design, mi ero lasciato cullare dall'effetto wow che mi aveva colpito la prima volta con le AirPods. Ma utilizzandole a lungo ho un po' ridimensionato il tiro. Ma andiamo con ordine e partiamo parlando di qualità audio.

Le Huawei FreeBuds suonano abbastanza bene: niente di incredibile, ma nel complesso hanno un suono equilibrato. Mancano di bassi ma compensano con frequenze medie molto gradevoli e in linea di massima non deludono, anche considerando il panorama degli auricolari full wireless. Tuttavia, devo  ammettere che le AirPods suonano ancora sensibilmente meglio (non vorrei fare un paragone continuo, ma Huawei se l'è un po' cercata!).

Rimanendo in ambito audio, l'isolamento acustico è davvero molto buono: una volta indossate le FreeBuds, smetterete di sentire tutto quel che avete intorno. Questo aspetto è molto utile per chi – come me – è  un pendolare che si sposta tra affollati mezzi di trasporto, ma non rende le FreeBuds un buon compagno per spostarsi nel traffico, anche considerando che, a differenza di molti modelli concorrenti, non c'è alcuna funzione per far passare l'audio esterno registrandolo tramite il microfono.

Insomma, isolarsi completamente dal rumore delle auto intorno non è una grande idea e, per questa ragione, ho sempre preferito utilizzare un auricolare solo durante i miei spostamenti in bici.

In termini di audio, però, questi auricolari hanno due grandi problemi, che mi hanno fatto storcere molto il naso durante le settimane di test.

In primo luogo, in chiamata si avverte spesso come una sorta di eco dalla cuffia sinistra. Non è un problema continuo, ma è ovviamente molto fastidioso: in maniera apparentemente randomica, l'audio produce una sorta di rimbombo dall'auricolare sinistro. Probabilmente si tratta di un problema legato alla sincronizzazione audiodurante la telefonata (ricordiamo che in moltissimi modelli full wireless l'audio in chiamata si sente  solo con un auricolare) che, durante una chiacchierata, mi ha portato a riporre una delle due cuffie nel case per disperazione. È un peccato che l'esperienza in chiamata venga penalizzata in questo modo, perché il microfono non è niente male.

L'altro grave aspetto negativo di queste Huawei FreeBuds è l'elevata latenza: purtroppo allo stato attuale delle cose è impensabile guardare un qualsiasi video con questi auricolari senza perdere la pazienza, perché l'audio sarà sempre fuori sincorno rispetto al video. In quest'ottica il supporto alla tecnologia Qualcomm aptX Low Latency avrebbe aiutato molto, ma in generale queste FreeBuds sono davvero tra le peggiori in termini di latenza: ho provato su diversi dispositivi e con diversi servizi, ma che sia YouTube, Netflix o quant'altro è sempre presente un fastidioso ritardo tra video e audio.

E questo è un po' un peccato, perché per molti corrisponde ad un'immediata squalifica delle FreeBuds, che invece hanno anche pregi interessanti. Ad esempio, la funzione che mette in pausa la musica quando rimuovete le cuffie dalle orecchie va benissimo: nonostante in passato abbia provato altri modelli con sensori di prossimità, è la prima volta che l'esperienza utente va così liscia da ricordarmi quella con le AirPods.

Anche i controlli non mi sono dispiaciuti: un doppio tap sulla cuffia destra manda in Play/Pausa, mentre un doppio tap sulla sinistra avvia l'assistente vocale o risponde alle chiamate. Non è nulla che non si sia già visto, ma anche in questo caso Huawei ha lavorato bene e, una volta presa l'abitudine, l'utilizzo tramite colpetti sulle cuffie risulta molto naturale.

Molto buona l'autonomia: con una singola ricarica del case si arriva fino a dieci ore complessive di ascolto, e le cuffiette completamente cariche resistono per più di due ore, prima che dobbiate reinserirle nella custodia.

A proposito di batteria, però, è una seccatura che non ci sia modo di monitorarla: salvo indicazioni provenienti dallo smartphon (che non tutti i dispositivi hanno) non c'è modo di sapere la carica residua delle cuffie. Passi l'assenza di LED, ma scaricando l'app speravo di sapere qualcosa in più: al contrario, il software si è rivelato una cocente delusione, che serve solo ed esclusivamente per aggiornare il firmware (e visualizzare il manuale d'istruzioni).

Prezzo

Le Huawei FreeBuds hanno un prezzo di listino di 159€ ossia 20€ in meno del costo di listino delle AirPods (ma su Amazon la versione bianca è in preordine a 135). Considerando che gli auricolari full wireless di Apple si trovano ormai anche sui 130€ e funzionano benone anche con Android, è difficile giustificare la spesa di queste FreeBuds. Certo, rimangono un gran concentrato di tecnologia, ma non possiamo che augurarci che calino di prezzo.

Foto

Giudizio Finale

Huawei Freebuds

Le Huawei FreeBuds sono un prodotto un po' acerbo, che stupisce per tante piccole chicche ma non convince fino in fondo. Molto buona l'autonomia, la qualità costruttiva e alcuni dettagli dell'esperienza d'uso, ma non bisogna dimenticare l'elevata latenza audio e gli sporadici problemi in chiamata.

Sommario

Confezione 6.5

Costruzione e comodità 8.0

Funzioni e qualità audio 7.5

Prezzo 6.0

Voto finale

Huawei Freebuds

Pro

  • Buona qualità costruttiva
  • Ottima autonomia
  • La musica che va in pausa sfilando le cuffie è sempre un piacere

Contro

  • Elevata latenza audio: impossibile guardare video
  • Sporadici problemi audio in chiamata
  • Prezzo elevato

Giuseppe Tripodi
Giuseppe Tripodi Sono soprattutto una persona curiosa: mi piace imparare cose nuove e spiegare quel che so. Quindi scusatemi per gli articoli così lunghi. Spesso mi isolo dal mondo con grosse cuffie in testa, a leggere su un ebook reader o ascoltare un podcast, ma ho un cane di nome Dubbio che mi mantiene vigile e mi trascina al parco un paio di volte al giorno.