FreeBuds 4: l'ANC open fit funziona davvero

Giuseppe Tripodi
Giuseppe Tripodi Tech Master

Dopo anni di modelli, ormai lo sappiamo: Huawei con gli auricolari ci sa fare. Ed è interessante che per le sue cuffiette "di punta", l'azienda cinese continui a scegliere un form factor "aperto", senza gommini, che immancabilmente ricorda un po' gli AirPods.

Già lo scorso anno Huawei aveva provato a introdurre la cancellazione del rumore sui suoi FreeBuds 3, ma è con questi nuovi FreeBuds 4 che l'ANC open-fit fa davvero il salto di qualità.

PRO

  • Leggere e comode
  • L'ANC open-fit funziona davvero
  • Il controllo del volume via swipe è sempre comodissimo
  • Supporto al multipoint
  • Buoni microfoni

CONTRO

  • Autonomia decisamente sottotono
  • L'app AI Life potrebbe fare di più (avere un equalizzatore, ad esempio)
  • Sporadici problemi con i controlli touch

Confezione

Nella confezione di vendita troviamo solo gli auricolari (con relativo case di ricarica), un po' di manualistica e un lungo cavo USB/USB-C. Essenziale, ma va bene così.

Costruzione e comodità

I FreeBuds 4 sono gli auricolari ideali per chi cerca un paio di cuffiette senza gommini, che non blocchino il canale uditivo. Il design è molto simile a quello dello scorso anno: stelo allungato che si poggia sulla guancia e corpo dell'auricolare che si poggia comodamente sull'orecchio, ricalcando le forme del padiglione per stare saldamente appeso.

Con questi FreeBuds 4 ci ho anche corso un po' e, un po' a sorpresa, sono rimaste sempre ferme, ben aderenti alle orecchie.

Quasi superfluo precisare che sono anche molto comode da indossare: come tutti gli auricolari senza gommini, non si avverte mai quella sgradevole sensazione di occlusione che si prova con alcuni modelli in-ear. E poi sono davvero leggeri, appena 4,1 grammi per auricolare.

Il case, tondeggiante e molto gradevole alla vista e al tatto, è abbastanza compatto da entrare in qualsiasi tasca (incluso il taschino frontale dei jeans).

Presenta un piccolo LED multicolore sul fronte, che indica lo stato di carica, al lato un pulsante per forzare l'accoppiamento Bluetooth e in basso il connettore USB-C.

Non manca neanche la resistenza agli schizzi, con certificazione IPX4:  potete quindi indossarle durante gli allenamenti o sotto la pioggia senza temere troppo.

Funzioni e qualità audio

Qualità sonora

Nulla da eccepire in termini di qualità sonora: sono saranno gli auricolari preferiti dagli audiofili, ma hanno un suono assolutamente dignitoso. Con i nuovi driver da 14,3 mm, Huawei ha aumentato la potenza dei bassi, che normalmente faticano a sentirsi su auricolari aperti come questi.

Nel complesso, l'audio è valido: tutto lo spettro delle frequenze viene riprodotto abbastanza bene, senza sbavature evidenti.

Purtroppo, nella companion app AI Life manca un equalizzatore ed è solo possibile scegliere tra tre profili: predefinito, enfasi sui bassi o enfasi sugli alti. Un vero peccato non poter personalizzare di più la resa sonora.

Connessione

Il Bluetooth è in versione 5.2, quindi nessun problema in termini di sincronia audio/video.

Inoltre, buone notizie per i gamer che hanno uno smartphone Huawei che verrà aggiornato ad HarmonyOS: con il sistema operativo proprietario, l'azienda vanta una latenza audio di soli 90 millisecondi.

I codec supportati sono i classici SBC e AAC, ma la grande novità di quest'anno è il supporto al multipoint, ossia la possibilità di collegare gli auricolari a due dispositivi contemporaneamente.

App e controlli

Nonostante non sia esattamente la miglior companion app del mercato, Huawei AI Life ha già introdotto il supporto a queste cuffiette (sia su Android che iOS).

Da AI Life è possibile controllare i livelli di batteria, attivare o disattivare l'ANC, aggiornare il firmware e personalizzare l'azione collegata al doppio tocco.

Inoltre, è possibile abilitare la funzionalità Chiamate HD, che migliora la riduzione dei rumori di fondo in chiamata, esaltando ulteriormente la voce, a scapito però di un maggior consumo di batteria (che, come vedremo a breve, non è esattamente un punto di forza di questi auricolari).

Parlando di controlli, dall'app è possibile personalizzare solo il doppio tocco (indipendentemente per auricolare sinistro e destro), ma complessivamente i controlli sono i seguenti:

  • Doppio Tap: Play/Pausa
  • Tap prolungato: Attiva/Disattiva ANC
  • Slide: Alza/Abbassa il volume

Molto apprezzata la possibilità di regolare il volume direttamente dagli auricolari, che tra l'altro funziona abbastanza bene anche in movimento.

Infine, non mancano i sensori di prossimità, che mandano automaticamente in pausa la riproduzione quando rimuovete un auricolare e la fanno ripartire quando entrambe le cuffiette sono di nuovo a posto.

ANC

La cancellazione attiva del rumore funziona sorprendentemente bene: in passato non ero mai stato davvero convinto dall'ANC integrato su auricolari "aperti" come questi, ma per i FreeBuds 4 mi devo ricredere.

Huawei sostiene che l'ANC riesca a ridurre i rumori di 25dB, ma al di là dei numeri posso confermare che la differenza è sensibile.

Non aspettatevi di sentir scomparire i suoni intorno a voi (sono pur sempre auricolari senza gommini) ma in alcuni contesti (ad esempio in tram) l'ANC fa davvero la differenza.

L'azienda sostiene di aver sviluppato diversi sistemi di cancellazione del rumore e il software degli auricolari attiva automaticamente quello più adatto in base alla conformazione delle orecchie e al modo in cui sono indossate le cuffiette.

Autonomia

L'autonomia è il vero tasto dolente di questi auricolari: 4 - 5 ore con ANC spento, che scendono a sole 2,5 ore con la cancellazione del rumore attiva. Il case fornisce circa 5 ricariche complete, che portano l'autonomia complessiva intorno a 22 ore (con ANC disattivato).

La batteria risicata è un compromesso che Huawei ha dovuto accettare per alleggerire gli auricolari e migliorarne l'ergonomia, ma non regge il confronto con la concorrenza (che ormai si attesta sulle 5 ore con ANC attivo).

Al netto di ciò, non è detto che l'autonomia sia un problema per tutti: se, ad esempio, utilizzate gli auricolari solo nel tragitto casa-lavoro, probabilmente due ore e mezza saranno più che sufficienti.

Infine, per fortuna c'è la ricarica rapida: 15 minuti di carica garantiscono circa due ore e mezza di riproduzione senza ANC.

Microfoni

Come da tradizione Huawei, i microfoni sono davvero molto buoni: ho utilizzato gli auricolari per telefonare vicino un cantiere, controvento, e l'interlocutore è riuscito a sentirmi.

Potete farvi un'idea della qualità dai sample qui sotto.

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Prezzo

Il costo di listino di questi FreeBuds 4 è di 149€. Trovo che sia un prezzo abbastanza onesto, anche considerando che non ci sono molti altri modelli con desgin aperto ed un ANC che funziona davvero.

Inoltre, chi acquista entro il 18 giugno riceve in omaggio una Huawei Band 6.

Foto

E c'è di più: nel caso in cui vorreste un secondo paio di auricolari (accompagnato da un'altra Huawei Band 6), il secondo paio costa solo 119€.

Giudizio Finale

Huawei FreeBuds 4

I FreeBuds 4 sono i nuovi auricolari di punta di Huawei: ancora una volta hanno un design aperto, senza gommini, che li rende comodissimi da indossare. Ma soprattutto hanno un sistema di cancellazione del rumore che funziona davvero bene, considerando il form factor. Completano il quadro il controllo del volume con swipe, gli ottimi microfoni e il supporto al multipoint. Davvero ottimi auricolari (specialmente in relazione al prezzo non troppo esoso): peccato solo per l'autonomia sottotono.

Voto finale

Huawei FreeBuds 4

Pro

  • Leggere e comode
  • L'ANC open-fit funziona davvero
  • Il controllo del volume via swipe è sempre comodissimo
  • Supporto al multipoint
  • Buoni microfoni

Contro

  • Autonomia decisamente sottotono
  • L'app AI Life potrebbe fare di più (avere un equalizzatore, ad esempio)
  • Sporadici problemi con i controlli touch

Giuseppe Tripodi
Giuseppe Tripodi Sono soprattutto una persona curiosa: mi piace imparare cose nuove e spiegare quel che so. Quindi scusatemi per gli articoli così lunghi. Spesso mi isolo dal mondo con grosse cuffie in testa, a leggere su un ebook reader o ascoltare un podcast, ma ho un cane di nome Dubbio che mi mantiene vigile e mi trascina al parco un paio di volte al giorno.