Recensione DJI Osmo Mobile 4: nuovi e "magnetici" pregi, stessi difetti (foto e video)

Nicola Ligas
Nicola Ligas Tech Master

DJI OM4 prosegue la via segnata dalla generazione precedente. Abbiamo infatti lo stesso design, ma con una differenza importante: questa volta l'aggancio al gimbal è magnetico, in modo da poter attaccare e rimuovere lo smartphone molto più velocemente. Ci sono anche novità software ed hardware, in particolare con nuovi motori più potenti, per rendere l'esperienza più completa possibile. Ma di questo abbiamo già parlato nell'articolo che ne annunciava il lancio, il punto qui è rispondere proprio alla domanda che lì ci siamo posti: sarà il gimbal perfetto?

PRO

  • Nuovo aggancio magnetico
  • Software sempre più completo
  • Compatto al massimo

CONTRO

  • Prezzo sensibilmente cresciuto
  • Rotazione e tilt/pan limitati
  • Piena funzionalità dell'app su Android sempre in forse

Costruzione

DJI Osmo Mobile 4 è davvero il re della compattezza. Difficile immaginare un gimbal per smartphone più piccolo di così, e soprattutto con queste stesse caratteristiche. Ma questo in fondo valeva anche l'anno passato. La novità di oggi è però il braccio magnetico, tra l'altro realizzato con estrema cura, che assicura saldamente lo smartphone ed al contempo permette di rendere il gimbal operativo in un secondo.

Il vantaggio di questa soluzione infatti non è solo nella velocità di aggancio/stacco, ma nel fatto che non dovremo così ricalibrare ogni volta tutto, lasciando il morsetto nella giusta posizione sullo smartphone; posizione che può anche essere "marcata" grazie ad un adesivo incluso in confezione. E se foste preoccupati dalla solidità dell'attacco magnetico, non siatelo: dovrete fare leva per separarli da quanto è sicuro l'attacco, ed anche con i telefoni più pesanti (che comunque superano di poco i 200 grammi) non avrete problemi. Inoltre, da un punto di vista meramente estetico, questa nuova versione ci piace di più.

Il resto è rimasto praticamente immutato rispetto allo scorso anno, salvo qualche piccolo ritocco anche nei colori e poco altro. Il sistema di apertura/chiusura del gimbal è invariato: efficace, ma dovrete essere precisi nel chiuderlo perché c'è una "guida" da rispettare scrupolosamente. All'interno abbiamo dei motori più potenti, che garantiscono maggiore fluidità e supporto anche per gli smartphone più grandi.

Esperienza d'uso

OM 4 eredita tutta la bontà di Osmo Mobile 3, ed anche qualche difetto. Rimane l'estrema compattezza, tanto da poterlo mettere nel tascone di un paio di pantaloni larghi o meglio ancora in una giacca. Purtroppo è difficile fare meglio di così assicurando al contempo una buona qualità del prodotto, che rimane comunque un accessorio di un certo ingombro. Il bonus è che può fare anche da power bank volendo, evitandovi di potere dietro due prodotti diversi.

Il più grande vincolo pratico che ho riscontrato è lo stesso del precedente modello: pan e tilt sono limitati. Potete ruotare il gimbal di poco più di 180° sul suo asse, e l'inclinazione sia verso l'alto che verso il basso è piuttosto ridotta.

Giusto per raffronto, questo era Osmo Mobile 3:

  • Rotazione orizzontale: da 162,5° a 170,3°
  • Rollio: da 85,1° a 252,2°
  • Inclinazione: da -104,5° a 235,7°

E questo è OM 4:

  • Rotazione orizzontale: Da -161,2° a 171,95°
  • Roll: Da -136,7° a 198°
  • Inclinazione: Da -106,54° a 235,5°

Dove le cose migliorano davvero è nell'app, che adesso ha più modalità di ripresa di sempre. In ordine sparso:

  • Panorama: 3x3, a 240° e la nuova opzione Clone Me che vi permette di inserire varie copie di voi stessi nel medesimo scatto. Va un po' pensata a priori, con l'aiuto di un amico a fare da operatore magari, ma il risultato è molto divertente e originale.
  • Active Track 3.0: si attiva con un semplice tasto direttamente dal gimbal, ed è più affidabile di sempre, notevole soprattutto perché riaggancia anche un soggetto perso, se l'inquadratura non fosse cambiata troppo nel frattempo.
  • Dynamic Zoom: è un effetto che comunemente si crea in post-produzione, zoomando fuori quando vi avvicinate fisicamente ad un soggetto, e viceversa. In questo caso viene fatto tutto in automatico, ma la resa ci è parsa buona solo per clip brevi e soggetti relativamente vicini alla fotocamera. In caso contrario l'effetto non è molto apprezzabile, e tanto vale editarlo a mano in post.
  • Timelapse, Motionlapse, HyperLapse: sono l'evoluzione l'uno dell'altro, e richiedono in parte il treppiedi in dotazione (soprattutto il timelapse ed il motion lapse - quest'ultimo vi permette di impostare dei punti prefissati in cui far spostare automaticamente il gimbal). Risultati buoni in tutti e tre i casi, grazie anche alla stabilizzazione elettronica che unita allo stabilizzatore a tre assi del gimbal produce ottimi risultati anche spostando manualmente OM 4 (in hyperlapse).
  • Spin Shot: bell'effetto dinamico, utile per esempio per raccordare due scene diverse di uno video senza ricorrere a transizioni prefabbricate. In pratica è un effetto di rotazione creato automaticamente ruotando anche la posizione dello smartphone stesso.
  • Storie: no, non sono quelle di Instagram, ma dei video pre-effettati, che ci sono da tempo nell'app DJI Mimo, e che infatti sono disponibili per vari prodotti dell'azienda cinese, come ad esempio Osmo Pocket.

Ci sono anche altre modalità, come lo slow motion, che però vi consigliamo di ignorare a favore di quella (eventuale) nativa del vostro smartphone.

Quelle elencate qui sopra sono bene o male tutte funzioni esclusive dell'app DJI Mimo, che hanno anche la particolarità di essere in buona parte eseguibili utilizzando i controlli fisici del gimbal.

Proprio questo rimane il secondo limite importante di OM 4, soprattutto su Android: la compatibilità e l'uso dell'app DJI Mimo. La frammentazione in questi casi non è mai d'aiuto, soprattutto quando c'è di mezzo la fotocamera. È difficile infatti che un'app di terze parti (in generale) sappia produrre risultati migliori di quella specifica dello smartphone. E se da una parte Mimo vi mette a disposizione tutte le funzioni esclusive viste sopra, e vi permette di sfruttare tutti i controlli fisici del gimbal, dall'altra non è detto sia sempre la migliore alternativa possibile, soprattutto di notte. Molti smartphone moderni, soprattutto top di gamma, integrano infatti una modalità notte della quale qui non c'è traccia, che riesce senz'altro a tirare fuori risultati migliori di un semplice punta e scatta.

E la stessa cosa magari può valere anche per altre situazioni, ad esempio i video stessi.

C'è da dire poi che, anche usando la stessa Mimo, non è detto che tutto sia sempre impeccabile. Ad esempio, su Pixel 4 XL, azionando la levetta dello zoom si passa direttamente ad 8x (il massimo) senza valori intermedi, rendendo di fatto inutile questo tasto. Al momento sto usando una versione beta dell'app, e senz'altro futuri aggiornamenti potranno colmare questo o altri difetti, ma considerando la varietà di smartphone Android in commercio non possono nemmeno garantirvi piena compatibilità con tutti, tanto che l'app stessa riporta al primo avvio un avviso in merito.

Riguardo l'efficacia del gimbal in sé non c'è nulla di cui lamentarsi: sicuramente l'effetto di stabilizzazione e fluidità è superiore a quello del migliore smartphone, in particolare perché vi permette di eseguire movimenti che impugnando semplicemente un telefono in mano sarebbero difficili (per non dire impossibili) da fare.

Unico consiglio: se usaste l'app del vostro smartphone, e non DJI Mimo, disabilitate la stabilizzazione elettronica, perché in alcuni casi può produrre un effetto peggiore.

Rimane molto buono il grip sul gimbal, tutti i controlli sono a portata di dito, ed hanno un feedback alla pressione facilmente riconoscibile. Unica eccezione lo zoom, posizionato un po' comodamente per chi abbia le mani piccole. Un altro aspetto positivo è il fatto che lo smartphone sia libero nei due lati corti, permettendovi di collegare microfoni o altri accessori in caso di necessità. Potete anche caricare il telefono mentre state usando il gimbal, con il giusto cavo (OM 4 è USB-C), ma tenete conto che la batteria in dotazione è da soli 2.450 mAh, buoni per avere oltre 12 ore di autonomia di utilizzo del gimbal, ma per uno smartphone odierno saranno poco più della metà circa della sua capacità.

Prezzo

Sale il prezzo. Laddove Osmo Mobile 3 costava 109€ per la versione base e 129€ per la "combo" con più accessori, OM 4 viene venduto nella sola configurazione da noi provata, per 149€.

Se considerate che il precedente modello si trova a meno di 100 euro, sono 50 euro di differenza, che difficilmente possono far propendere per OM 4, a meno che non pensiate di utilizzarlo davvero molto, nel qual caso la comodità dell'aggancio magnetico può fare la differenza. Tolto quello infatti, l'esperienza dei due accessori è molto simile, salvo magari qualche differenza software, che speriamo DJI vorrà comunque colmare, perché non ci sono impedimenti hardware che lo proibiscano.

Sia chiaro che in generale c'è tanta qualità in un prodotto del genere, rispetto ai concorrenti di pari fascia, ed in generale il suo prezzo non sarebbe nemmeno troppo sbagliato, se non ci fosse proprio la concorrenza casalinga.

Foto

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Giudizio Finale

DJI Osmo Mobile 4

Osmo Mobile 4 è un gimbal "magnetico", un po' in tutti i sensi. L'idea di realizzare un attacco per lo smartphone che sfrutti il magnetismo è infatti tanto semplice quanto geniale. Per chi usi molto un dispositivo del genere, l'esperienza diventa più rapida, immediata e quindi piacevole, perché non vi costringerà a ribilanciare il telefono ogni volta. A parte questo però, non ci sono grosse differenze col precedente modello, anche in termini di qualche difetto, e soprattutto il nuovo OM 4 è sensibilmente più caro di Osmo Mobile 3, e destinato quindi, almeno per adesso, principalmente a chi pensi di usarlo in modo piuttosto continuativo.

Sommario

Costruzione 9

Esperienza d'uso 8

Prezzo 7

Voto finale

DJI Osmo Mobile 4

Pro

  • Nuovo aggancio magnetico
  • Software sempre più completo
  • Compatto al massimo

Contro

  • Prezzo sensibilmente cresciuto
  • Rotazione e tilt/pan limitati
  • Piena funzionalità dell'app su Android sempre in forse

Nicola Ligas
Nicola Ligas Ciao, sono Nicola Ligas, e sono caporedattore di SmartWorld.it. Sono appassionato di notebook, TV e home cinema, action cam, mobilità elettrica, e in generale di tutti quei prodotti che possono rendere più comoda la nostra vita. Se non mi trovate qui a scrivere, probabilmente sto giocando (con mio figlio).