Beats Studio Buds: gli "AirPods" per Android?

Giuseppe Tripodi
Giuseppe Tripodi Tech Master

Se pensate al nome Beats, cosa vi viene in mente? A me vengono in mente le mie vecchie Beats Solo3 Wireless, ricevute in omaggio con l'acquisto di un MacBook Pro una manciata di anni fa.

Per anni, abbiamo pensato a Beats come una sorta di sussidiaria di Apple: cuffie molto cool e molto costose, pensate proprio per essere utilizzate nell'ecosistema della mela.

D'altra parte, dopo l'acquisizione da parte di Apple, Beats aveva adottato i chip W1 e H1 per ottimizzare l'esperienza d'uso con i prodotti Apple e, soprattutto, era perfino passata a connettore Lightning.

Alla luce di tutto ciò, la svolta radicale presa con i Beats Studio Buds è interessante: USB-C ed esperienza d'uso praticamente identica su Android e iOS. Una nuova partenza, insomma.

PRO

  • Ottimo design, comodissimi da indossare
  • Buona qualità sonora
  • Ottimizzati sia per iOS che per Android
  • Supporto ad Hey Siri

CONTRO

  • L'ANC non brilla
  • Mancano i sensori di prossimità (no Play/Pausa automatico)
  • Poca personalizzazione nei comandi (e nessun controllo sul volume)

Confezione

Nella piccola confezione di vendita, insieme agli auricolari e al case di ricarica, troviamo due paia di gommini aggiuntivi e un piccolo cavo di ricarica, USB/USB-C. E poi c'è anche l'immancabile adesivo con il logo Beats, insieme ad un po' di manualistica.

Costruzione e comodità

I Beats Studio Buds si presentano come degli auricolari true wireless concreti, comodi e ben fatti, per tutti. Il case di ricarica ha un design abbastanza canonico, ma è abbastanza sottile da entrare comodamente in qualsiasi tasca.

Sul fondo troviamo la porta USB-C, davanti un piccolo LED, mentre aprendo il coperchio (che ha una chiusura magnetica particolarmente solida) vediamo il pulsante per forzare l'accoppiamento Bluetooth. E, ovviamente, vediamo anche gli auricolari.

I Beats Studio Buds sono piccoli e affusolati, con una forma che si infila perfettamente nell'orecchio. Comodissimi da indossare anche a lungo e leggerissimi (appena 5 grammi per auricolare).

Una cosa che salta subito alla vista è il pulsante fisico per controllare la riproduzione, una rarità in questi tempi di touch.

Gli auricolari hanno certificazione IPX4, ossia sono progettati per resistere agli schizzi d'acqua.

Funzioni e qualità audio

Qualità sonora

I Beats Studio Buds hanno un suono decisamente piacevole, che regala ascolti molto divertenti: hanno sempre una certa enfasi sui bassi (marchio distintivo di Beats), ma decisamente meno marcato rispetto ad altri modelli dell'azienda. Molto interessante anche il palcoscenico sonoro, con una buona resa del posizionamento degli strumenti.

Negli ultimi giorni Spotify mi ha proposto un po' di brani dell'MTV Unplugged in New York dei Nirvana. Tra i tanti pezzi, ho ascoltato Come as you are: l'impronta sui bassi si sente bene sin dall'inizio, ma le pizzicate di basso non disturbano la voce di Kurt Cobain o gli altri strumenti. Riprendendo il discorso sul palcoscenico, ho apprezzato la delicatezza con cui entrano le chitarre, a distanza, verso 0:50.

Insomma, nel complesso un suono molto gradevole: vi piacerà tanto se apprezzate un pizzico di bassi in più, ma in ogni caso l'equalizzazione di Beats non rovina mai l'ascolto.

Come resa complessiva le paragonerei tranquillamente a quella degli AirPods Pro: un suono magari non sempre fedele, ma sempre piacevole da ascoltare.

Peccato solo che l'app Beats non includa un equalizzatore.

Infine, i Beats Studio Buds includono il supporto all'Audio Spaziale, recentemente introdotto anche sugli auricolari di Apple: per provarlo, potrete sfruttare i mesi di Apple Music inclusi con l'acquisto.

Connessione

Il Bluetooth è in versione 5.2: non ci sono mai ritardi nel segnale audio e la connessione regge bene anche a distanza.

Inoltre, le cuffiette di Buds hanno un sistema di pairing rapido non solo su iOS, ma anche su Android: con entrambi i sistemi operativi, infatti, vedremo apparire automaticamente un box con cui collegare velocemente le cuffie.

Tuttavia, bisogna tenere presente che a bordo non troviamo H1 o altri chip Apple, quindi manca la sincronizzazione automatica con tutti i dispositivi registrati su iCloud. Inoltre, gli auricolari non supportano il multipoint (no connessioni simultanee a più dispositivi).

App e controlli

Su iOS, le (poche) opzioni di personalizzazione sono integrate nel sistema operativo: esattamente come avviene per gli AirPods, potete modificare il comportamento degli auricolari  nel menu delle impostazioni.

Su Android, invece, è necessario scaricare l'app Beats: in ogni caso, le configurazioni possibili sono le stesse sui due sistemi operativi e non sono molte.

Potete passare tra ANC/Trasparenza/Off e modificare il comportamento della pressione prolungata sui due auricolari: di default regola l'ANC, ma può essere impostato anche per richiamare l'assistente vocale (consiglio di farlo su uno dei due auricolari).

Gli altri comandi non sono personalizzabili e sono identici sui due auricolari:

  • Clic: Play/Pausa
  • Doppio clic: Traccia successiva
  • Triplo clic: Traccia precedente

I tasti fisici mi danno sempre grande soddisfazione: quando li premi hai un bel feedback meccanico; inoltre, la corsa di questi pulsanti è molto corta, quindi si premono senza spingere troppo gli auricolari verso l'orecchio.

La nota negativa dei controlli fisici l'ho scoperta con la mia recente abitudine di ascoltare audiolibri prima di andare a dormire: i pulsanti fisici li preme anche il cuscino, quando ti giri.

Quindi occhio a come poggiate la testa, ad esempio in treno.

Curiosamente, mancano i sensori di prossimità per mandare automaticamente in pausa la musica: pur non essendo un dramma, su auricolari di un certo livello ormai ci si aspetta che sfilando gli auricolari la riproduzione venga interrotta.

Nota positiva per gli utenti Apple (e unica differenza nell'esperienza d'uso tra Android e iOS): i Beats Studio Buds supportano il comando vocale Hey Siri per richiamare l'assistente vocale.

Al contrario, c'è un altro dettagli che farà felici anche gli utenti Android: i Beats Buds Pro possono essere rintracciati su iOS tramite l'app Dov'è, ma anche su Android con Trova il mio dispositivo.

ANC

La cancellazione attiva del rumore non è nulla di eccezionale: riduce un po' i rumori esterni (specialmente quelli costanti e a bassa frequenza), ma siamo lontani dall'esperienza offerta dalle Sony WF-1000XM4 (recensite di recente) o anche dagli AirPods Pro, che rimangono qualche spanna sopra.

Anche la modalità Trasparenza è meno efficace; inoltre, i suoni che indicano il passaggio da una modalità all'altra non sono così chiari come su AirPods Pro. E, considerando anche la poca efficacia dell'ANC, passeggiando per strade non troppo trafficate mi è capitato di tirar fuori l'iPhone per controllare quale modalità avessi impostato.

Autonomia

L'autonomia è buona ma non superiore alla media: 8 ore con ANC e modalità Trasparenza disattivate, oppure 5 ore se attivate l'ANC. Il case fornisce altre 2 ricariche complete (quindi circa 10 ore in più con ANC attivo o 16 ore in più senza).

Inoltre, gli auricolari supportano la ricarica rapida (chiamata Fast Fuel): 5 minuti di ricarica garantiscono un'ora di ascolto.

Microfoni

I microfoni sono ok, nella media: sicuramente lontani dagli AirPods Pro, ma sufficienti per chiamate dignitose, più  o meno in qualsiasi contesto.

Nel test di seguito potete ascoltare come, aprendo l'acqua, gli auricolari riescono a isolare bene il rumore di fondo: la voce risulta poi un po' artefatta, ma comunque comprensibile.

Prezzo

Il costo dei Beats Studio Buds è di 149€: uno prezzo non proprio economico, ma neanche troppo eccessivo, considerando la qualità complessiva e il marchio, che solitamente è tra i più costosi.

D'altra parte, nella stessa fascia di prezzo ci sono anche modelli con un ANC migliore (e con maggiori personalizzazioni, ad esempio sui controlli). Guardando il panorama Apple, sono un'ottima via di mezzo tra AirPods base e AirPods Pro.

Giudizio Finale

Beats Studio Buds

I Beats Studio Buds sono un buon paio di auricolari true wireless, che ridefiniscono la posizione di Beats sul mercato: prodotti non solo per iPhone, ma pensati anche per Android. L'ANC non stupisce affatto e su molti aspetti sono auricolari nella media, ma hanno un bel design (e sono comodissimi!), una buona qualità audio e un'ottima esperienza d'uso complessiva.

Voto finale

Beats Studio Buds

Pro

  • Ottimo design, comodissimi da indossare
  • Buona qualità sonora
  • Ottimizzati sia per iOS che per Android
  • Supporto ad Hey Siri

Contro

  • L'ANC non brilla
  • Mancano i sensori di prossimità (no Play/Pausa automatico)
  • Poca personalizzazione nei comandi (e nessun controllo sul volume)

Giuseppe Tripodi
Giuseppe Tripodi Sono soprattutto una persona curiosa: mi piace imparare cose nuove e spiegare quel che so. Quindi scusatemi per gli articoli così lunghi. Spesso mi isolo dal mondo con grosse cuffie in testa, a leggere su un ebook reader o ascoltare un podcast, ma ho un cane di nome Dubbio che mi mantiene vigile e mi trascina al parco un paio di volte al giorno.