L'antitrust tedesco pensa che Apple stia favorendo i propri servizi (di nuovo)

Nel mirino c'è App Tracking Transparency, la funzione che obbliga le app di terze parti a chiedere l'autorizzazione per traccaire gli utenti
Giuseppe Tripodi
Giuseppe Tripodi Tech Master
L'antitrust tedesco pensa che Apple stia favorendo i propri servizi (di nuovo)

Il Bundeskartellamt, ossia l'ufficio antitrust tedesco, che si occupa della libera competizione sul mercato, ha annunciato con un comunicato stampa di aver avviato un procedimento contro Apple. La società della mela è accusata di pratiche commerciali scorrette per l'implementazione di App Tracking Transparency, la funzione introdotta con iOS 14.5 che obbliga le app di terze parti a richiedre l'autorizzazione agli utenti per poterli tracciare.

Al netto di possibili scappatoie, la funzione è stata un successo e, secondo una ricerca, quasi il 90% degli utenti ha bloccato il tracking. Secondo l'antitrust tedesco, però, il problema è che il popup di App Tracking Transparency non si attiva sulle app di Apple. In altre parole, i software di sistema continuano a tracciare gli utenti, a differenza dei software di terze parti che possono essere bloccati dagli utenti.

Per Apple non è una novità essere accusata di favorire i propri servizi. L'Unione Europea ha più volte preso posizioni in merito: l'ultima volta al centro del mirino c'è finito Apple Pay, ma anche App Store e iMessage erano stati giudicati male dall'UE, per non parlare della famosa disputa Apple Music vs Spotify.

È ancora presto per sapere come procederà l'iniziativa del Bundeskartellamt e se avrà influenza sul resto dell'Unione Europea, ma a proposito del procedimento contro App Tracking Transparency un portavoce dell'antitrust tedesco ha dichiarato:

Accogliamo con favore i modelli di business che utilizzano i dati con attenzione e danno agli utenti la possibilità di scegliere come utilizzarli. Una società come Apple, che è in grado di stabilire unilateralmente le regole per il suo ecosistema, in particolare per il suo App Store, dovrebbe adottare regole favorevoli alla concorrenza. Sappiamo che questo è il caso quando le regole di Apple si applicano a terzi, ma temiamo che non succeda con Apple stessa. Questo consentirebbe ad Apple di privilegiare le proprie offerte o di ostacolare altre aziende.

Il nostro procedimento si basa in gran parte sulle nuove competenze ricevute nell'ambito delle norme più severe sul controllo degli abusi nei confronti delle grandi aziende digitali introdotte lo scorso anno (Sezione 19a della Legge tedesca sulla concorrenza - GWB).

Su questa base, stiamo già conducendo o abbiamo già concluso procedimenti anche contro Google/Alphabet, Meta/Facebook e Amazon.

Via: MacRumors