Per ricordare meglio le cose non servono tablet o smartphone, ma bastano carta e penna!

La rivincita dell'analogico emerge in una ricerca condotta in Giappone
Roberto Artigiani
Roberto Artigiani
Per ricordare meglio le cose non servono tablet o smartphone, ma bastano carta e penna!

Se state valutando l'acquisto di un dispositivo mobile come supporto per prendere appunti, potreste rivalutare la vecchia opzione del classico quaderno di carta. A suggerirlo è uno studio effettuato dall'Università di Tokyo e pubblicato sulla rivista Frontiers in Behavioural Neuroscience in cui sono stati coinvolti un gruppo di una cinquantina di volontari tra i 18 e i 29 anni.

Messi alla prova con tre strumenti diversi per ricordare una sequenza di azioni da eseguire nel tempo hanno mostrato risultati diversi: chi aveva a disposizione carta e penna è andato meglio rispetto a chi ha utilizzato un tablet con stylus e chi ha usato uno smartphone con touchscreen. I soggetti del primo gruppo hanno dato più risposte corrette, ma soprattutto l'hanno fatto in meno tempo, circa 3 e 5 minuti in meno rispettivamente rispetto a tablet e telefono.

I ricercatori durante il test inoltre monitoravano l'attività cerebrale dei volontari tramite risonanza magnetica evidenziando quindi le zone del cervello coinvolte nei processi di apprendimento e memorizzazione.

L'esito finale è stato quindi spiegato tramite la possibilità di associare concetti in termini spaziali su carta, un'operazione non possibile sui dispositivi digitali: "Lo spazio in cui vengono memorizzate le informazioni è più confuso, perché è virtuale e non è univoco ma soltanto relativo. [...] Questa "liquidità" fa sì che il cervello non riesca ad attribuire una posizione spaziale univoca alle informazioni e la memoria ne risente".