Per ricordare meglio le cose non servono tablet o smartphone, ma bastano carta e penna!
La rivincita dell'analogico emerge in una ricerca condotta in GiapponeSe state valutando l'acquisto di un dispositivo mobile come supporto per prendere appunti, potreste rivalutare la vecchia opzione del classico quaderno di carta. A suggerirlo è uno studio effettuato dall'Università di Tokyo e pubblicato sulla rivista Frontiers in Behavioural Neuroscience in cui sono stati coinvolti un gruppo di una cinquantina di volontari tra i 18 e i 29 anni.
Messi alla prova con tre strumenti diversi per ricordare una sequenza di azioni da eseguire nel tempo hanno mostrato risultati diversi: chi aveva a disposizione carta e penna è andato meglio rispetto a chi ha utilizzato un tablet con stylus e chi ha usato uno smartphone con touchscreen. I soggetti del primo gruppo hanno dato più risposte corrette, ma soprattutto l'hanno fatto in meno tempo, circa 3 e 5 minuti in meno rispettivamente rispetto a tablet e telefono.
I ricercatori durante il test inoltre monitoravano l'attività cerebrale dei volontari tramite risonanza magnetica evidenziando quindi le zone del cervello coinvolte nei processi di apprendimento e memorizzazione.
L'esito finale è stato quindi spiegato tramite la possibilità di associare concetti in termini spaziali su carta, un'operazione non possibile sui dispositivi digitali: "Lo spazio in cui vengono memorizzate le informazioni è più confuso, perché è virtuale e non è univoco ma soltanto relativo. [...] Questa "liquidità" fa sì che il cervello non riesca ad attribuire una posizione spaziale univoca alle informazioni e la memoria ne risente".