L'iPhone che solo Apple può riparare davvero

Giuseppe Tripodi
Giuseppe Tripodi Tech Master
L'iPhone che solo Apple può riparare davvero

Qualche giorno fa abbiamo pubblicato il teardown dei nuovi iPhone 12 eseguito da iFixit: gli esperti dello smontaggio avevano assegnato ai nuovi smartphone della mela un indice di riparabilità di 6 su 10, poiché la maggior parte dei componenti è fissata con viti e non con colla e, tutto sommato, è possibile disassemblare completamente un iPhone 12.

Tuttavia, alla luce di nuove analisi, iFixit ha rilevato che solo Apple può riparare davvero i nuovi iPhone, almeno in termini di batteria, display e fotocamere.

Come confermato anche dallo YouTuber Hugh Jeffreys, che ha eseguito un test analogo, spostando il modulo fotografico da un iPhone 12 all'altro, la fotocamera non funziona correttamente. In altre parole, pur avendo un componente al 100% originale, una limitazione lato software impedisce il corretto funzionamento delle fotocamere.

Dopo la sostituzione, la fotocamera si avvia, ma non riesce ad avviare il sensore ultrawide, funziona solo in alcune modalità e, di tanto in tanto, si blocca completamente.

Curiosamente, questo sembra non succedere con iPhone 12 Pro, ma in realtà anche questo modello dovrebbe esser coinvolto nelle nuove politiche di Apple che bloccano le riparazioni di terze parti.

Quel che succede è che il numero seriale del componente deve essere autorizzato via software, tramite un apposito tool proprietario di Apple chiamato System Configuration, che gira in cloud e può essere utilizzato solo dai centri autorizzati.

È una procedura che in passato avevamo già visto con le batterie (e in parte anche con gli schermi) ma che adesso riguarda sempre i display e le fotocamere, che potrebbero presentare problemi se non sostituiti da un centro autorizzato.

La conferma della necessità di autorizzare l'ID del componente la troviamo in un documento ufficiale Apple relativo al suddetto System Configuration: come si può vedere dalla tabella qui sotto, per i nuovi iPhone 12 è necessario utilizzare il tool proprietario di Apple non solo per le batterie, ma anche per display e fotocamere.

Questo non vuol dire necessariamente che i componenti sostituiti senza autorizzazione non funzionino del tutto: i display, ad esempio, non danno grossi problemi, eccetto un avviso di Apple che avverte l'utente che il componente potrebbe essere non originale. Al contrario, le fotocamere solitamente presentano i problemi di cui abbiamo già parlato.

Se da un lato è legittimo che Apple voglia avvisare i suoi utenti della possibile presenza di un componente non ufficiale, dall'altro sembra evidente che impedire il funzionamento di componenti originali (ma riparati senza autorizzazione) faccia parte del piano di Apple per scoraggiare le riparazioni indipendenti.

Dopo lo scambio di fotocamera con un altro iPhone 12, la modalità Ritratto non funziona più. Immagine via: iFixit.

Tutto questo, oltre a mettere in crisi smanettoni appassionati che riparano gli iPhone da sé e piccoli negozi non autorizzati, in linea di massima non fa bene all'ambiente.

Non tutti hanno sempre la possibilità (economica e non) di far riparare il proprio iPhone da un centro autorizzato Apple e il rischio concreto è che l'utente preferisca buttare il vecchio modello e comprarne uno nuovo, invece di far sostituire un singolo componente.

Durante il mese di luglio, la stessa Apple ha pubblicato il suo Environmental Progress Report, in cui si impegnava a mantenere i propri dispositivi facilmente riparabili, per massimizzarne il ciclo di vita e ridurre al minimo gli sprechi.

Se questo è vero da un punto di vista squisitamente tecnico (come abbiamo già detto, gli iPhone sono relativamente facili da smontare), non si può dire che Apple si stia impegnando per garantire davvero il diritto alla riparazione, tema su cui anche l'Unione Europea sta spingendo molto negli ultimi anni.

Via: iFixit