App

Apple e Google contro Epic: Fortnite rimosso da Play Store e App Store, e arriva la contro-denuncia (video)

Vincenzo Ronca
Vincenzo Ronca
Apple e Google contro Epic: Fortnite rimosso da Play Store e App Store, e arriva la contro-denuncia (video)

Sapevamo che sarebbe stata solo questione di tempo per vedere Apple e Google prendere dei provvedimenti nei confronti di Epic Games, il colosso che è alle spalle di Fortnite e che ha recentemente introdotto un sistema di pagamenti per bypassare le commissioni sugli acquisti in-app nel Play Store e nell'App Store.

Le reazioni di Apple e Google non si sono fatte attendere: Apple ha immediatamente rimosso Fortnite dal suo store ufficiale, giustificando la scelta in risposta a una chiara violazione dei termini di servizio dell'App Store. Google ha intrapreso la stessa strada qualche ora dopo. L'azienda di Cupertino ha spiegato a The Verge che intende continuare a lavorare con Epic per risolvere la questione ma anche che non intende ricorrere a un'eccezione speciale per Fortnite. Il gioco su iOS risulta ancora accessibile per chi l'aveva già installato, sebbene i nuovi download siano disabilitati.

Anche Google ha fornito dichiarazioni simili relativamente alla rimozione di Fortnite dal Play Store, aggiungendo però che il gioco è attualmente ancora disponibile su Android, grazie alla possibilità di installarlo come un semplice apk: basta semplicemente recarsi a questo indirizzo.

Guardando al quadro generale, non si tratta di un capriccio economico da parte di Epic Games quanto più di una questione di principio: Tim Sweeney - il CEO di Epic Games - si è a lungo lamentato delle politiche di Apple e Google nei confronti degli introiti generati dai sviluppatori di terze parti sui rispettivi store ufficiali. Il lancio dello store di Epic su PC è appunto una dimostrazione da parte della stessa azienda della sua concezione di business nel settore, dove le commissioni sulle transazioni ammontano al 12%.

C'è anche da dire, a favore del principio sul quale sembra basarsi l'azione di Epic Games, che Apple ha concesso esenzioni speciali nell'ambito delle commissioni sul suo App Store: ad esempio Amazon ha ricevuto l'esenzione dalle commissioni per i contenuti multimediali acquistati o noleggiati attraverso l'app Prime Video disponibile sullo store di Apple. Questo sarebbe stato possibile grazie a un accordo tra i due colossi, il quale prevederebbe la riduzione delle commissioni dal 30% al 15%.

Le recriminazioni di Sweeney e di Epic vanno anche oltre le commissioni sulle transazioni e riguardano in particolare Apple: la casa di Cupertino ha confermato che sul suo App Store non vi saranno mai servizi di cloud gaming, e questo a Epic non è mai andato giù. Sweeney ha riferito che la sua azienda ha dovuto lanciare Fortnite come una semplice app per iOS perché non vi erano alternative, alludendo al fatto che nei piani originali Fortnite poteva essere qualcosa in più, come un servizio cloud gaming, anche su iOS.

In tutto ciò la risposta di Epic Games non si è fatta attendere, anzi le risposte: la prima verso Apple è simpatica quanto pungente, consiste in un video parodia (lo trovate in fondo all'articolo) del noto spot Apple del 1984 e include un messaggio in cui esorta tutti a evitare che Apple renda il 2020 un nuovo "1984"; mentre la seconda, sempre verso Apple, è più seria e consiste in una denuncia formale presentata alla Corte Distrettuale degli Stati Uniti.

La causa di Epic Games intentata contro Apple si basa sulla volontà della società di Cupertino di istituire un monopolio, secondo la stessa Epic. Nel documento, disponibile integralmente a questo indirizzo, si legge testualmente: "Epic avanza questa causa per porre fine alle azioni ingiuste e anticoncorrenziali che Apple porta avanti da tempo, tramite le quali riesce a mantenere illegalmente il suo monopolio in due mercati ben distinti e multimiliardari: quello delle app mobili per iOS e quello dei pagamenti in-app su iOS."

"Epic non è alla ricerca di un risarcimento economico con questa causa", si legge sempre nel documento, ma il suo obiettivo consisterebbe nel raggiungimento di un nuovo equilibrio tra distributori di servizi e sviluppatori di terze parti, che sia più equo nei confronti degli stessi sviluppatori.

Al momento è difficile dire cosa succederà nel prossimo futuro: Epic e Apple sembrano molto ferme sulle loro posizioni, e la denuncia formale della prima non aiuta a vedere una soluzione nel breve termine che accontenti tutti.

Tra Epic e Google invece ci sono maggiori spiragli perché comunque Fortnite risulta ancora pienamente accessibile su Android. In generale, immaginiamo che, trattandosi di posizioni distanti e di principio, ci vorrà del tempo e probabilmente molto compromessi per vedere uno sviluppo costruttivo della vicenda. Fateci sapere cosa ne pensate anche voi.