Instagram dividerà l'introito pubblicitario con i creatori di IGTV per la prima volta

Arrivano anche i badge a pagamento
Enrico Paccusse
Enrico Paccusse
Instagram dividerà l'introito pubblicitario con i creatori di IGTV per la prima volta

Sono diversi mesi che se ne parla, e sta finalmente accadendo: Instagram è pronta ad avviare per la prima volta una monetizzazione condivisa degli introiti pubblicitari con i creatori IGTV.

Dalla prossima settimana, 200 influencer con contenuti in inglese cominceranno a mostrare le prime pubblicità: in un primo momento, queste saranno di 15 secondi e non potranno essere saltate, poi saranno sperimentati altri formati.

La divisione degli introiti segue la stessa percentuale di Facebook Watch, con un 55% del guadagno a favore dell'autore del video, che dovrà aderire alle politiche di monetizzazione del social network, così che i contenuti non rischino di far passare sotto una cattiva luce il brand sponsorizzato.

Il COO di Instagram, Justin Osofsky, fa sapere che per evitare situazioni di questo genere in questa prima fase, tutti i video saranno verificati da un occhio umano. In futuro, alla revisione manuale sarà affiancato un processo automatico.

Ma le possibilità di monetizzazione per gli autori non finiscono qui: dal prossimo mese, tramite Instagram Live, un piccolo gruppo di account certificati potrà cominciare a vendere dei badge personalizzati, che permetteranno agli utenti di distinguersi e di porre in rilievo i propri commenti.

Osofsky riferisce che ci saranno tre fasce di prezzo per l'acquisto: 0,99$, 1,99$ e 4,99$ (ognuno con un aspetto differente). Inizialmente, Instagram non prenderà alcuna parte dei guadagni ma con il tempo ci sarà una divisione simile a quella delle pubblicità.

Nei prossimi mesi arriveranno anche nuove funzionalità per lo Shopping. Ora rimane da vedere se Instagram (ed IGTV) riuscirà a competere maggiormente con YouTube a fronte di queste ultime novità. D'altronde, garantire un introito ai creatori ha svolto un ruolo essenziale nella crescita esponenziale di YouTube.

Fonte: TheVerge