La strada per il dual booting su dispositivi Apple è tracciata, ma perché fermarsi al solo "dual"? (foto)

Giovanni Bortolan
Giovanni Bortolan
La strada per il dual booting su dispositivi Apple è tracciata, ma perché fermarsi al solo "dual"? (foto)

La spinta di Apple ad adottare l'ultima versione dei propri sistemi operativi è fortissima. Il produttore non solo ribadisce di volta in volta le migliorie a cui l'utente va incontro, ma anche i dati di diffusione ed il tasso di adozione dell'ultima versione disponibile del sistema operativo in questione. Ciò che invece risulta molto più complicato per l'utente è tornare ad un firmware precedente (downgrade).

Ciononostante, come spessissimo succede in questi casi quando una cosa non è possibile la community si inventa dei modi alternativi e non ufficiali. Se dovessimo ripercorrere la storia di Apple dal punto di vista dell'utenza, vedremmo come ogni singola versione di iOS è stata accompagnata da miriadi di metodi di jailbreak, firmware downgrading, un singolare porting di Android e, recentissimamente, una procedura guidata per eseguire il dual-booting sui dispositivi a 64-bit.

Un team di sviluppatori ha infatti messo a punto una guida che spiega come impostare due diverse versioni software sugli iPhone e iPad a 64-bit.

Al momento tale escamotage permette solo di installare due versioni separate di iOS, ma potenzialmente questo potrebbe portare in futuro alla possibilità di abbinare iOS/Linux e iOS/Android.

Ovviamente si tratta ancora di una procedura estremamente grezza, che richiede un computer ad ogni avvio del dispositivo (in gergo tethered boot), ma l'inizio è promettente e le potenzialità sono evidenti, tanto che il team è riuscito ad installare a bordo di un iPad mini 2 ben 4 istanze di iOS separate.

Fonte: LiliPuting