La ICNIRP ha aggiornato le linee guida per limitare l'esposizione ai campi magnetici. Non succedeva dal 1998

Matteo Bottin
Matteo Bottin
La ICNIRP ha aggiornato le linee guida per limitare l'esposizione ai campi magnetici. Non succedeva dal 1998

Con l'avvento del 5G stiamo vivendo un ulteriore passo in avanti nel settore delle telecomunicazioni. Le preoccupazioni per la salute degli individui sono multiple (soprattutto da parte dei non addetti ai lavori), ma numerosi studi ne hanno confermato la sicurezza. Inoltre, le emissioni del 5G sono ben al di sotto dei limiti di legge. A riconfermarlo è anche la International Commission on Non-Ionizing Radiation Protection (ICNIRP), la quale ha aggiornato, per la prima volta dal 1998, le proprie Guidelines on Limiting Exposure to Electromagnetic Fields.

Secondo ICNIRP, infatti, le regole del 1998 erano già adeguate (e conservative) con riferimento alle tecnologie odierne (5G compreso). Ciononostante, ha deciso di rendere le linee guida ancora più stringenti, fornendo un'idea più specifica anche nel range di frequenza superiore ai 6 GHz, elemento di fondamentale importanza con il crescere del 5G.

Queste linee guida si riferiscono ai dispositivi mobili, tralasciando le torri di comunicazione.

Inoltre, Android Authority fa notare come queste nuove linee guida, che si focalizzano sulle frequenze superiori ai 6 GHz, andranno a influenzare solamente gli smartphone che supporteranno le mmWave.

E non dobbiamo avere paura: secondo la GSMA queste linee guida non andranno a impattare sugli attuali smartphone 5G, perché rientrano già all'interno dei criteri definiti dalle nuove linee guida. Questo cambiamento è stato portato avanti per cercare di "rassicurare chi è preoccupato riguardo la sicurezza del 5G".