Le previsioni di diffusione futura delle reti 5G non fanno ben sperare l'Italia, in ritardo rispetto agli altri Paesi

Giovanni Bortolan
Giovanni Bortolan
Le previsioni di diffusione futura delle reti 5G non fanno ben sperare l'Italia, in ritardo rispetto agli altri Paesi

L'azienda specializzata nella fornitura di apparati da networking Cisco ha diffuso il suo Annual Internet Report, in cui, tra l'altro, sono contenute le sue proiezioni di diffusione e andamento delle tecnologie mobili in tutto il mondo. I dati, che fanno riferimento al periodo da qui al 2023, non raccontano una situazione promettente per il Bel Paese.

Il confronto è stato fatto sulla base dei dati di alcuni Paesi dell'area Western Europe, ovvero Italia, Germania, Francia, Spagna, Svezia e Regno Unito. A guidare la classifica della diffusione del 5G sarà il Regno Unito, con un 19,5% delle connessioni mobili totali, seguito da Svezia (18,9%) Germania (18,4%) e Spagna (15,5%). L’Italia si piazzerà penultima con il 14,8% di connessioni 5G, precedendo solo la Francia (12,6%). Considerando che la media prevista dei paesi restanti sarà del 13,1%, il risultato è tutt'altro che buono.

Le cose non migliorano se si guarda alle connessioni ad Internet. Nei prossimi 3 anni la popolazione connessa alla rete sarà circa il 73% (circa 43,8 milioni di utenti); un passo in avanti rispetto ai dati del 2018, in cui la percentuale era del 62%, ma sminuito dalle percentuali delle altre nazioni come Francia (94%), Regno Unito (93%) e addirittura dalla media occidentale (88%).

Il percorso è in salita e tutt'altro che semplice, anche considerando il forte scetticismo riguardo la tecnologia 5G (nonostanta l'Italia sia stata tra i paesi pionieri nelle sperimentazioni dei servizi 5G commerciali).