L'UE si prepara al 5G: in arrivo linee guida sulla sicurezza, ma niente ban anti-Huawei

La strategia punta a tirarsi fuori dalla diatriba USA-Cina, ma i singoli Stati saranno liberi di imporre divieti specifici
Roberto Artigiani
Roberto Artigiani
L'UE si prepara al 5G: in arrivo linee guida sulla sicurezza, ma niente ban anti-Huawei

Oggi il commissario europeo per il mercato interno, Thierry Bretton, ha annunciato che entro fine mese verranno pubblicate delle linee guida per lo sviluppo delle Reti 5G. Come dichiarato, si tratterà di raccomandazioni severe per quanto riguarda la sicurezza, ma non è previsto nessun bando contro Huawei. I requisiti includeranno la necessità di una stretta sorveglianza, ma ogni stato sarà lasciato libero di decidere i parametri in base a cui affidare i lavori.

Sembra quindi che l'Unione Europea si voglia tirare fuori dalle schermaglie che vanno avanti da tempo tra Stati Uniti e Cina, non contemplando alcuna misura specifica per Huawei, azienda al centro dello scontro. Questa strategia pare mirare ad evitare possibili ripercussioni sia da Oriente che da Occidente. La situazione nel Vecchio Continente appare frastagliata e in ogni Paese il dibattito è quanto meno acceso.

Il Regno Unito - sottoposto alle regole UE finché Brexit non si compirà - è divisa tra le pressioni del governo USA e il fronte compatto pro-Huawei degli operatori di Rete nazionali (Vodafone, O2, BT e Three UK), che possiedono già diverse tecnologie legate all'azienda cinese.

La Germania invece sembra più aperta, anche perché escludere Huawei comporterebbe un ritardo di circa cinque anni nei lavori, come dichiarato dal ministro degli interni tedesco. Un precedente accordo stilato da Deutsche Telekom è stato temporaneamente sospeso, ma pesano i timori che la Cina blocchi le importazioni di auto, settore fondamentale dell'industria tedesca.

Così come in Italia, la Germania non ha operato un ban, ma sta gestendo la situazione con una strategia che le consente di prendere l'ultima decisione e permette allo stesso tempo agli operatori di portare avanti i lavori. Qualcosa di simile sarà probabilmente parte delle prossime raccomandazioni comunitarie che non puntano a discriminare uno specifico fornitore quanto a creare degli strumenti di governance e sorveglianza, identificando i molteplici rischi di un settore attualmente dominato da una manciata di multinazionali (oltre a Huawei, Ericsson, Nokia, Samsung, ZTE e Cisco). Queste sono fuori dal controllo diretto dell'UE e presentano situazioni di opacità diverse e, in alcuni casi, forti legami con Paesi terzi.

Un mondo globalizzato è necessariamente un mondo aperto e quindi risulta sempre più difficile gestire una filiera produttiva complessa e interdipendente.

Via: CorCom