Qualcomm lancia un lettore di impronte così grande che funziona con due dita

Emanuele Cisotti
Emanuele Cisotti Tech Master
Qualcomm lancia un lettore di impronte così grande che funziona con due dita

Sempre durante l'annuale Snapdragon Tech Summit alle Hawaii Qualcomm ha annunciato al mondo il suo nuovo lettore di impronte digitali 3D ultrasonico chiamato 3D Sonic Max, ad un anno dal modello lanciato lo scorso anno e che punta a garantire una sicurezza maggiore rispetto al lettore di impronte digitali ottico "classico" utilizzato da molti dispositivi.

Questa nuova generazione di lettore 3D ultrasonico è grande 17 volte la precedente versione, coprendo una porzione di schermo talmente da grande da poter anche essere utilizzata con due dita contemporaneamente. È sicuramente una trovata che non necessariamente troverà applicazione in molti servizi, ma che serve a dimostrare la potenza di questo sensore.

I sensori classici hanno dimensioni di circa 0,9 x 0,4 cm, mentre il nuovo 3D Sonic Max ha una superficie di 2 x 3 cm (stando a quanto detto ai colleghi di Engadget). Si tratta quindi della possibilità di registrare l'intera impronta del vostro dito e non solo una porzione della stessa, garantendo quindi un livello di sicurezza decisamente superiore, più simile ai lettori di impronte utilizzati dalle forze dell'ordine e dalle banche.

Oltre alla possibilità di usare due dita per l'autenticazione, come per esempio nelle app bancarie o che richiedono una sicurezza massima, avrete anche la possibilità di registrare l'impronta con un solo passaggio invece che multipli e di non dover toccare con precisione lo schermo nel punto corretto per effettuare lo sblocco. 3D Sonic Max è realizzato in TFT, ovvero un materiale simile a quello usato negli LCD, il che permette di tenere i costi bassi e lo spessore ridotto: solo 0,15 mm, andando così a non rubare spazio ad altri componenti (come per esempio una batteria più grande).

Al momento non ci sono date se non un generico 2020. Lo scorso anno Samsung fu la prima ad adottare la soluzione ultrasonica di Samsung e possiamo quindi supporre che potrà fare lo stesso anche sui futuri S11 e Note 11.