Fatturazione a 28 giorni: come si sono adeguati i maggiori operatori?

Matteo Bottin
Matteo Bottin
Fatturazione a 28 giorni: come si sono adeguati i maggiori operatori?

La battaglia legale contro gli operatori telefonici per la fatturazione a 28 giorni si è conclusa con la respinta dell'appello e la richiesta di rimborso degli utenti colpiti. Ma come si sono adeguati TIM, Vodafone, Wind Tre e Fastweb?

Ricordiamo un elemento importante: a poter ottenere la richiesta di risarcimento sono solamente i clienti di rete fissa o convergenti che sono stati colpiti dalla fatturazione a 28 giorni nel periodo che va da giugno 2017 a aprile 2018. Sono esclusi tutti gli altri clienti rete fissa e i clienti mobili, per i quali non esiste rimborso.

TIM

Da settembre 2019 l'operatore blu ha reso possibile richiedere il rimborso dei giorni erosi tramite il Servizio Clienti di rete fissa 187. Da novembre 2019, invece, è possibile fare richiesta anche tramite l'Area WEB MyTIM.

Interessante come siano interessati dal rimborso anche gli ex clienti fissi TIM che hanno avuto una linea attiva prima del 31 marzo 2018 e hanno scisso il contratto dopo il 23 giugno 2017.

Vodafone

L'operatore rosso già da qualche mese ha attivato una pagina dedicata per la compilazione del modulo per la richiesta di rimborso. In questo caso Vodafone renderà possibili anche misure di compensazioni alternative.

Qualora non vengano scelte queste opzioni alternative, il rimborso verrà erogato in fattura nell'arco in 6 mesi (quindi in 3 fatture). Va da sé che sono inclusi nel rimborso solo i clienti con linea Vodafone attiva.

Wind Tre

La procedura di Vodafone viene ripetuta quasi alla pari con Wind Tre. In questo caso è necessario navigare nella propria area clienti web e scorrere un menù che presenta varie opzioni di rimborso, comprese opzioni alternative.

Se per i clienti attivi lo storno verrà fatto in fattura, anche  gli ex clienti potranno ricevere il rimborso: in questo caso sarà necessario compilare un modulo dedicato.

Fastweb

Anche per Fastweb la procedura è simile a quella di Vodafone: il cliente dovrà accedere alla pagina dedicata che si trova nell'App MyFastweb e scegliere il rimborso o forme compensative alternative.

Nel caso si scelga il rimborso, questo verrà accreditato nella prima fattura utile.

Tutti contenti? Non proprio: le associazioni dei consumatori sono ancora arrabbiate perché la restituzione dei giorni erosi doveva arrivare in automatico, e non tramite l'intervento dei clienti. Ecco quindi che una nuova procedura penale inizierà a febbraio 2020. Insomma, una storia infinita.