Operare a distanza un paziente è già realtà, grazie al 5G

Giuseppe Tripodi
Giuseppe Tripodi Tech Master
Operare a distanza un paziente è già realtà, grazie al 5G

Due settimana fa, al cinema ho visto questa pubblicità di TIM sul 5G: lo spot mostra un medico che, chiamato d'urgenza durante il matrimonio della figlia, esegue un'operazione a distanza. Ho pensato che sì, sarà uno scenario possibile in futuro, ma chissà quanti anni passeranno prima che un chirurgo possa davvero operare da remoto. Poi l'ho visto succedere dal vivo stamattina, durante l'evento 5G Healthcare di Vodafone. Ma andiamo con ordine.

Negli ultimi anni lo abbiamo ripetuto fino all'inverosimile: il grande vantaggio del 5G non è tanto la grande velocità, quanto la bassisima latenza del segnale. Questi due fattori, uniti alla possibilità di gestire un gran numero di connessioni contemporaneamente, cambieranno radicalmente tutta la tecnologia che conosciamo, ampliando enormemente le possibilità del cloud.

Vodafone, uno degli operatori che si sta cimentando di più nella sperimentazione col 5G, ha svelato oggi alcuni progetti che sta portando avanti insieme ad un gran numero di altre realtà, che coinvolgono Università e Centri di Ricerca (come il Politecnico di Milano), partner tecnologici (Huawei, Nokia, Qualcomm, IBM e molti altri), partner industriali (Eni, Esselugna, Sky, Poste e molti altri) e aziende e istituzioni locali, come Regione Lombardia e ATM.

A proposito di partner locali, Vodafone ribadisce i suoi numeri relativi alla città di Milano: 80% dell'area coperta da segnale 5G, 90 milioni di euro di investimenti e 10 milioni di euro stanziati per startup che si cimentano con progetti relativi alle reti di ultima generazione.

Proprio dalla collaborazione con startup sono nati alcuni dei 41 progetti ad elevato impatto socio-economcio, che promettono di trasformare le nostre vite sotto un gran numero di aspetti: smart city, sicurezza e sorveglianza, mobilità e trasporti ma, soprattutto, Sanità e benessere. Proprio di quest'ultimo segmento ci si è occupati nella giornata odierna, con diversi esperti che hanno dibattuto sulle potenzialità offerte dal 5G

Tra gli scenari più interessanti che saranno possibili grazie al 5G c'è sicuramente la chirurgia da remoto, di cui abbiamo avuto un esempio concreto. Durante l'evento, il professor Trimarchi dell'Ospedale San Raffaele ha esegiuto un intervento di microchirurgia laser da remoto su un modello di laringe sintetica.

Il chirurgo, collegato via 5G al suo ospedale, vedeva cosa si trovava in sala grazie ad un visore 3D, muoveva il braccio robotico tramite un joystick e tagliava i tessuti via laser con dei tratti di stylus Wacom su una tavoletta grafica.

La postazione da cui ha operato il professor Trimarchi

Ma la telechirurgia è solo uno degli scenari possibili: durante l'evento, abbiamo avuto modo di entrare in contatto con tanti altri progetti che ptorebbero rivoluzionare l'ambiente sanitario.

Un esempio è il programma realizzato con l'Istituto Clinico Humanitas, che permette ai tecnici dei laboratori di radiologia di mostrare ai medici immagini e video a risoluzione altissima in tempo reale; direttamente dal tablet, quindi, il medico ha accesso all'interfaccia dei macchinari, potendo così modificare tutti i parametri necessari senza trovarsi fisicamente in sala. Questo, ovviamente, porta un grande risparmio in termini di tempo e si tratta di una tecnologia già impiegata nelle due sedi di Humanitas, Rozzano e Pio X.

Nel cortile della sede, abbiamo visto un prototipo di ambulanza connessa, un progetto portato avanti insieme alla Croce Rossa Italiana: grazie ad un modem 5G installato sulla stessa ambulanza, i medici dell'ospedale potranno accedere in tempo reale a quel che succede nell'ambulanza senza trovarsi fisicamente sul posto e, grazie agli strumenti connessi via internet, potranno tenere sempre sotto controllo la salute dei pazienti.

Il prototipo di ambulanza connessa. A sinistra, nello sportello, il bianco modem Huawei che fornisce connettività 5G alla strumentazione di bordo

Non sono mancate poi tute wearable per sportivi, realizzate in collaborazione con Qualcomm, che permettono di monitorare costantemente tutti parametri vitali anche a distanza, ma anche progetti vecchia scuola, come l'immancabile robot, chiamato R1, dedicato all'accoglienza dei pazienti negli ospedali.

Tutte queste idee, alcune delle quali già pronte all'uso, sono solo la punta dell'iceberg di ciò che il 5G ci permetterà di fare, in ambito medico e non solo: le potenzialità offerte dal nuovo standard di connettività sono sorprendenti e, nei prossimi anni, potranno cambiare radicalmente il mondo in cui viviamo.