DOOM e DOOM 2 su Android e iOS? Un sogno realizzato a metà (recensione)

Giorgio Palmieri
Giorgio Palmieri
DOOM e DOOM 2 su Android e iOS? Un sogno realizzato a metà (recensione)

Recensione DOOM Android e iOS – Che dire che non sia già stato detto di DOOM e del suo seguito? Oltre a definire il primo uno dei migliori videogiochi sul pianeta e l'altro come il suo naturale continuo? Stiamo parlando di una delle proprietà intellettuali più iconiche del panorama videoludico, come ieri così oggi, e lo sarà anche domani: l’uscita di DOOM Eternal è ormai imminente, ragione per la quale Bethesda ha deciso di stemperare l’attesa e di celebrare il venticinquesimo anniversario della saga riesumando ufficialmente le vecchie glorie sulle piattaforme moderne. Abbiamo già parlato delle edizioni di DOOM, DOOM 2 e DOOM 3 su Nintendo Switch, il cui rilascio è stato accompagnato dall'arrivo dei primi due capitoli su Android e iOS: potevamo forse esimerci dal provarli in questa nuova veste? La domanda è retorica, quindi ecco la nostra recensione.

Editore Bethesda Softworks
Sviluppatore Bethesda Softworks
Piattaforme Android, iOS, Nintendo Switch, PC Windows, PS4, Xbox One
Genere Sparatutto
Modalità di gioco Singolo giocatore
Lingua Inglese
Prezzo e acquisto DOOM 5,49€ (Android / iOS) | DOOM 2 5,49€ (Android / iOS)

L'inferno in tasca


Mettiamola così: il lavoro di trasposizione di DOOM e DOOM 2 su Android e iOS è senz'altro apprezzabile, ma non è dei più ricchi. I due cavalli di battaglia vengono tradotti con il linguaggio dello schermo tattile privandosi però di alcune chicche presenti invece nelle controparti console, come il multigiocatore locale e competitivo, qui semplicemente eliminato. La scelta non è giustificata dal prezzo, che è persino più delle versioni principali: ciascuno è venduto separatamente al costo di 5,49€ sia su Android che su iOS, contro i 4,99€ di PS4, Xbox One e Nintendo Switch. Quantomeno tutti i contenuti dedicati all'esperienza in solitaria sono stati mantenuti, comprese le espansioni.

Dal punto di vista dei controlli, si è optato per una soluzione unica, che “spezza” in tre fette lo schermo e delega un preciso scopo a ogni parte: a sinistra vi è uno spazio per l’analogico virtuale; la pressione della sezione centrale attiva gli interruttori; la parte destra invece è adibita alla mira, e basta toccare rapidamente lo schermo per sparare. Nulla di complicato insomma e il sistema funziona bene, anche se non possiamo catalogarla tra le migliori. Anzitutto mancano delle solide opzioni di personalizzazione, a parte l’attivazione della corsa automatica e il grado di sensibilità, sul quale peraltro nutriamo qualche dubbio: ogni tanto il gioco interpreta lo sparo come dei piccoli movimenti della visuale, motivo per il quale bisognerà essere molto delicati nel premere il grilletto.

Anche visivamente si poteva fare di più: certo, chi ormai mastica modifiche totali di DOOM da decenni, tra materiali in alta risoluzione e modelli tridimensionali, rimarrà un pelino deluso dall'apparato estetico rimasto praticamente invariato, ma, del resto, quella di cui stiamo parlando è solo una conversione, non un restauro, che comunque si difende piuttosto bene anche oggi.

Più che altro, invece, delude l’assenza di opzioni per cambiare l’interfaccia e il formato, o quantomeno le bande laterali, onnipresenti e non modificabili in alcun modo: nemmeno la funzione avanzata di Galaxy S10, che forza la risoluzione a schermo intero, riesce a porre rimedio, lasciando anche sulla sinistra una striscia nera. Fa storcere il naso poi la richiesta obbligatoria di un account Bethesda per l'avvio, nonostante sia possibile giocare offline: abbiamo riscontrato anche dei problemi di connessione durante le operazioni di accesso. Gli sviluppatori, tuttavia, hanno assicurato l’arrivo di un aggiornamento che eliminerà questo strano requisito, il quale sarebbe stato minimamente giustificato se fosse stata inclusa una qualche forma di multigiocatore.

Per il resto, DOOM è DOOM, anzi, sono DOOM e DOOM 2, nello stadio più puro, giocati su uno schermo più o meno piccolo, a seconda del dispositivo in vostro possesso, sempre con voi. Una ricetta vincente, dalla grande alchimia formata dal goloso armamentario, alle sparatorie ancora dannatamente assuefacenti, sebbene non sia possibile mirare sopra e sotto, come gli sparatutto in soggettiva moderni.

Eppure è una formula attuale, godibilissima, che ha fatto la storia del genere e che non invecchierà mai, dove i livelli sono piccoli gioielli labirintici, dove i nemici sfoggiano schemi comportamentali chiari e lucidi, dove la velocità è all'ordine del giorno, dove sparare è sempre al centro di tutto.

Giudizio Finale

Recensione DOOM Android e iOS  Giudizio Finale – Le conversioni di DOOM e DOOM 2 sui dispositivi mobili si limitano a tradurre due pietre miliari con un sistema di controllo tattile che fa quel che può. Accolgono tutti i contenuti dell’esperienza in solitaria, espansioni comprese, mentre la parte multigiocatore viene sacrificata. Di certo il lavoro di trasposizione non brilla per opzioni di personalizzazione, ma se volete avere sempre con voi delle versioni ufficiali di due ruggiti del videogioco, non esitate oltre, consci del fatto che le controparti console sono più complete.

PRO CONTRO
  • DOOM sempre con sé
  • Attuale e godibilissimo nonostante l'età
  • Presenti tutti i contenuti d'espansione
  • Controlli intuitivi...
  • ... con qualche singhiozzo nella sensibilità
  • Richiede un account Bethesda per l'avvio, ma ancora per poco
  • Opzioni di personalizzazione risicatissime
  • Multigiocatore assente sui dispositivi mobili

Trailer

Screenshot