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Facebook si decide a inseguire Bitmoji e introduce gli Avatar, sticker virtuali personalizzabili (foto)

Roberto Artigiani
Roberto Artigiani
Facebook si decide a inseguire Bitmoji e introduce gli Avatar, sticker virtuali personalizzabili (foto)

Pronti a fare "ciao ciao" agli anonimi emoji? Facebook sta introducendo i suoi Avatar, sticker tridimensionali che emulano i più celebri Bitmoji di Snapchat e che presto potrebbero prendere il posto delle foto del profilo per proteggere la vostra privacy. E non solo. Per ora Menlo Park li sta introducendo a un numero limitato di utenti. Per la precisione la sperimentazione riguarda soltanto l'Australia, ma se tutto dovesse andare come previsto entro la fine dell'anno-inizio del prossimo dovrebbero essere disponibili per tutti.

Al momento quindi il processo è ancora in via di perfezionamento e non consente la creazione automatica di un personaggio a partire da una foto. Sin dal primo passo infatti è necessario scegliere tra tutti i vari caratteri, colori e vestiti. Facebook dichiara di aver fatto tutto con estrema cura per cercare di fornire strumenti in grado di rappresentare la variegata diversità somatica dei suoi utenti in ogni angolo del pianeta.

Al momento non sono previste sponsorizzazioni da parte di aziende di abbigliamento, né la possibilità di effettuare micropagamenti per personalizzare alcuni dettagli, ma non è detto che ciò non potrà avvenire in un secondo momento.

Il punto cruciale della faccenda però è il fatto che Facebook arriva con molti anni di ritardo rispetto alla concorrenza. Bitmoji infatti è in circolazione da ormai cinque anni ed è stata acquisita da Snapchat nel 2016 raccogliendo finora circa 330 milioni di installazioni. Inoltre gli Avatar assomigliano pericolosamente ai loro rivali, anche se visti i numeri c'è sicuramente spazio per crescere e la piattaforma di Menlo Park potrebbe rappresentare un trampolino di fondamentale importanza. È difficile però non vedere questa mossa come un tentativo di rinnovare il linguaggio visivo di una piattaforma ormai vecchia di 15 anni che gli ultimi scandali hanno fatto apparire sempre più scialba.

Via: TechCrunch