Non dateli per spacciati: la seconda vita degli SMS

Enrico Paccusse
Enrico Paccusse
Non dateli per spacciati: la seconda vita degli SMS

Gli SMS non sono morti, almeno in Italia. Anche se la competizione con le applicazioni di messaggistica si fa sempre più difficile, pare ci sia un ambito nel quale gli SMS stanno guadagnando mercato, ed è il marketing, come confermato da un paio di ricerche di mercato.

La prima è quella condotta dall’Osservatorio Mobile B2c Strategy della School of Management del Politecnico di Milano in collaborazione con Doxa, la quale ci dice che i 4,2 miliardi di SMS inviati nel 2018 segnano un inaspettato incremento rispetto all'anno precedente, nell'ordine del 6%.

La seconda, condotta dalla piattaforma di mobile marketing Skebby, supporta la tesi precedente e la rafforza segnalando un aumento del numero di SMS inviati a fini promozionali e transazionali (ossia a scopo informativo), che rappresentano gli ambiti a crescita più rapida.

È dunque il marketing la linfa della rinascita dei messaggini, grazie a tutte le piccole e medie imprese italiane - palestre, parrucchieri, ristoranti e negozi di abbigliamento in primis - che hanno deciso di investire negli SMS per tenere informati i propri clienti su promozioni, variazioni di orario, periodi di chiusura e altro.

Non solo, anche i professionisti quali avvocati, commercialisti e medici pare li utilizzino per confermare, spostare o ricordare appuntamenti alla propria clientela. Vi è già capitato di riceverne?