Siete pronti ad affrontare le notifiche delle mega-chat dei gruppi Facebook?

Giuseppe Tripodi
Giuseppe Tripodi Tech Master
Siete pronti ad affrontare le notifiche delle mega-chat dei gruppi Facebook?

Oltre alle nuove Foto 3D, Facebook ha un nuovo asso nella manica: le chat dei gruppi. A partire da oggi, infatti, il social network blu permetterà di creare delle chat di gruppo su Messenger partendo dai gruppi, riunendo fino a 250 persone che discutono di uno specifico argomento. Oltre alla chat testuale, sarà anche possibile effettuare chiamate audio o videochiamate fino ad un massimo di 50 membri.

L'idea è di creare delle chat partendo da sub-topic di cui si parla in un gruppo, vale a dire non raggruppare a priori tutte le persone iscritte al gruppo, ma radunare i partecipanti interessati ad un argomento preciso: un esempio concreto può essere quando gli iscritti ad un gruppo organizzano un evento per incontrarsi di persona, o quando chi ha visto un film appena uscito al cinema vuole discuterne apertamente senza spoilerarlo agli altri membri.

In ogni caso, prima di venire inseriti in un chat di gruppo (e ricevere le relative notifiche!) bisognerà accettare l'invito e, una volta dentro, sarà possibile selezionare di ricevere una notifica solo quando si viene menzionati (con l'apposita @ seguita dal nome).

Inoltre, gli amministratori del gruppo potranno decidere di chiudere una chat o limitarla ai soli amministratori.

Non abbiamo ancora avuto modo di testare con mano la funzione, che verrà abilitata gradualmente nelle prossime settimane: 1,4 miliardi di persone utilizzano i gruppi ogni mese e, con le ultime revisioni dell'algoritmo, Facebook ha spinto molto sui gruppi, che sono diventate un vero e proprio centro di aggregazione per tante comunità (ad esempio, siete iscritti al nostro gruppo?). Non stupisce, quindi, che il social network voglia portare queste interazioni anche sulle chat, magari andando a rosicchiare mercato anche a Telegram, che negli ultimi anni è diventata l'app di riferimento per chat di gruppo (molto più di WhatsApp).

Via: TechCrunch