Un nuovo progetto di Microsoft mira a ridurre di oltre il 30% i consumi durante le sessioni di gaming mobile

Il tutto senza alcuna perdita di qualità.
Edoardo Carlo
Edoardo Carlo
Un nuovo progetto di Microsoft mira a ridurre di oltre il 30% i consumi durante le sessioni di gaming mobile

Nonostante sia uscita dal settore mobile per quanto concerne la produzione di hardware e lo sviluppo di un proprio sistema operativo, non significa che Microsoft abbia rinunciato a dire la propria, con altre modalità. Le app Android e iOS dei suoi servizi sono in costante miglioramento, ma il colosso di Redmond sembra che stia guardando con interesse ad un altro settore in forte crescita nel panorama mobile: il gaming.

Microsoft Research Asia e il Korea Advanced Institute of Science & Technology hanno infatti annunciato di essere al lavoro su un nuovo sistema, chiamato RAVEN, che pone un obiettivo decisamente ambizioso: ridurre il consumo energetico durante le sessioni di gioco sui dispositivi mobile, senza intaccare la qualità generale dell'esperienza.

Per farlo, la ricerca ha preso inizio con l'analisi del frame rate dei giochi: secondo gli studi, i dispendiosi 60 FPS di molti dei giochi più diffusi su mobile comportano molto spesso sprechi inutili in termini di consumi.

In particolare, fino al 50% dei frame ripetuti al secondo non sono altro che una riproposizione di uno stesso frame, dunque non richiedendo realmente la necessità di mantenere un così costante (ed esoso) frame rate.

Il sistema RAVEN si basa sul riconoscimento automatico di frame simili, modulando il frame rate secondo necessità: nei frangenti più frenetici, che richiedono i 60 FPS per mantenere fluido e reattivo il gameplay, RAVEN non applica alcuna restrizione, che invece entra in azione quando l'occhio umano non sarebbe in grado di percepire una reale differenza, proprio a causa della ripetizione di frame uguali fra loro. Risultato: stessa qualità, con consumi ridotti fra il 21,8% e il 34,7%.

Un progetto senz'altro molto interessante, illustrato tramite un accurato studio pubblicato da Microsoft e il KAIST. Al momento è difficile ipotizzare se la ricerca porterà vantaggi concreti, ovvero se verrà presa in considerazione ed implementata dagli sviluppatori di videogiochi mobile. Ciò che è certo è che ogni accorgimento per estendere l'autonomia dei nostri smartphone sarebbe ben accetto.