Il futuro è negli OLED flessibili, ma l'offerta non soddisferà la domanda fino al 2023

Andrea Centorrino
Andrea Centorrino
Il futuro è negli OLED flessibili, ma l'offerta non soddisferà la domanda fino al 2023

A partire da Galaxy Note Edge, lanciato nel 2014, Samsung ha investito moltissimo sugli schermi OLED flessibili, ed ora può godere dei risultati: è il primo produttore al mondo di questa tipologia di display, che entro il 2020 potrebbe rappresentare l'80% di quella presente sugli smartphone.

Tuttavia, il passaggio a questa tecnologia non sarà indolore: già per il lancio di iPhone 8 si parla di una carenza di questi componenti, che potrebbe essere mitigata in parte l'anno prossimo, quando LG Display dovrebbe diventare partner Apple per la fornitura.

Al tempo stesso, sempre il prossimo anno, secondo la società di analisi cinese Sigmaintell, i produttori della Repubblica Popolare potrebbero investire 200 miliardi di Yuan (circa 25 miliardi e mezzo di euro) in nuove fabbriche per la produzione di schermi POLED (Plastic Organic Light Emitting Diode); fabbriche, però, che non entrerebbero a regime prima di cinque anni.

Fino ad allora, secondo gli analisti, l'offerta non riuscirà a soddisfare la domanda, e la produzione dei dispositivi potrebbe essere rallentata, a tutto svantaggio dei consumatori.