Roaming gratis in UE: possibili rinvii, ma non per operatori italiani

Giuseppe Tripodi
Giuseppe Tripodi Tech Master
Roaming gratis in UE: possibili rinvii, ma non per operatori italiani

Da ormai parecchio tempo si parla dell'abolizione del roaming all'interno dell'Unione Europea e la notizia è ormai confermata: a partire dal 15 giugno, infatti, tutti i clienti potranno utilizzare il proprio smartphone all'estero come se si trovassero nel paese d'origine, utilizzando i propri bundle di minuti e dati senza sovrapprezzo.

Tuttavia, nei giorni scorsi, alcuni portali hanno riportato che il roaming potrebbe non diventare davvero gratuito fino a giugno 2018, a causa della possibilità per gli operatori di chiedere all'autorità costituita (AGCOM, nel nostro caso) una deroga di 12 mesi per l'applicazione della norma.

Questa deroga effettivamente esiste ma, come precisato a Repubblica da Antonio Nicita, commissario dell'AGCOM, gli operatori devono motivare questa scelta, e starà all'Autorità nazionale approvarla o meno.

Ma attenzione, perché questo ritardo (almeno in teoria!) non dovrebbe riguardare nessuno dei quattro maggiori operatori italiani (TIM, Vodafone, Wind e Tre): infatti, come specificato da Roberto Viola, direttore generale della DG Connect, la deroga è prevista solo nel caso in cui l'adeguazione alle norme dell'Unione Europea comporti per il gestore perdite superiori al 3% del totale, una situazione del tutto improbabile per i principali operatori italiani.

Al contrario, invece, potrebbero beneficiare di questo rinvio alcuni dei MVNO minori.

Vale la pena aggiungere che, secondo le analisi condotte dalla Commissione UE, la media degli utenti nazionali passa appena 2,2 giorni all'anno all'estero e, anche per chi viaggia di più, la media di giornate passate fuori dall'Italia è di appena 8 giorni: con cifre così basse, insomma, è davvero improbabile che l'abolizione dei costi di roaming possa incidere sensibilmente sui bilanci degli operatori.

Nonostante le ammonizioni da parte dell'UE, Nicita precisa a Repubblica che il rischio più grande è che gli operatori non si adeguino subito perché rischiano poco:

La nostra normativa limita molto le sanzioni che possiamo dare agli operatori che violano le regole del roaming o della neutralità della rete, ossia per quei temi non espressamente citati nel Codice delle comunicazioni elettroniche[...] Da tempo abbiamo chiesto a Governo e Parlamento di cambiare le norme, per darci veri poteri sanzionatori

In ogni caso, la data del 15 giugno rimane valida e, salvo sorprese da parte dei gestori nostrani, a partire da quel giorno potremo viaggiare per i paesi dell'Unione Europea senza incappare in costi di roaming.