Viv è il futuro degli assistenti vocali, ma solo se gli sviluppatori lo vorranno (video)

Andrea Centorrino
Andrea Centorrino
Viv è il futuro degli assistenti vocali, ma solo se gli sviluppatori lo vorranno (video)

Dag Kittlaus e Adam Cheyer sono i creatori di Siri; dopo l'acquisizione da parte di Apple nell'aprile del 2010 ed una breve permanenza nella società di Cupertino, i due hanno deciso di abbandonarla per formare una nuova società, che desse vita ad un assistente vocale di nuova generazione: Viv.

Presentato, come previsto, durante il TechCrunch Disrupt (a fine articolo troverete il video completo della presentazione), Viv è stato realizzato per fare da ponte fra l'utente ed i servizi Internet più diffusi: nel corso della dimostrazione, si è passati dal chiedere le previsioni meteo, all'acquisto di beni, alla prenotazione di alberghi.

Sembrano richieste che il vostro attuale assistente vocale possa già espletare, in particolare la prima, dunque dove sta la novità? Come Hound, Viv riesce ad elaborare richieste complesse: provate a chiedere che tempo facesse tre giovedì fa nella vostra zona, o che vino economico possiate comprare nella strada di ritorno dall'ufficio che ben si sposi con una tagliata di carne, e vedrete i limiti degli attuali assistenti virtuali.

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Il database di Viv è in continua evoluzione, ed è composto da grafi complessi che relazionano ogni tipologia di ricerca con un'altra; ma come ci tengono a sottolineare i creatori, nessuna società può costruire un servizio che si interfacci con tutti quelli esistenti al mondo, ed è per questo che il successo dell'assistente vocale dipenderà dagli sviluppatori che vorranno implementarlo nei propri servizi.

Dal canto suo, Viv mette a disposizione una funzione unica: un generatore dinamico di codice. Per certi versi, ad ogni richiesta, l'assistente vocale genererà automaticamente il codice da eseguire, e gli sviluppatori, in fase di testing, potranno esaminarlo ed eventualmente modificarlo per farlo aderire alle proprie esigenze.

Viv non ha al momento una voce: risponderà testualmente ad ogni richiesta, ma per il lancio sarà capace di parlare.

I creatori credono che la loro soluzione verrà scelta dagli sviluppatori perché sono una parte neutrale, e non un colosso della tecnologia. Inoltre, la potenziale presenza su qualunque piattaforma, sia essa mobile, fissa o automotive, renderebbe più capillare la possibile implementazione. Se per voi l'inglese non è un problema, date un occhiata al video, e lasciate un commento: in futuro effettuare ricerche dirette su Internet o utilizzare app per usufruire di servizi diventerà superfluo?

Via: The Verge
Fonte: TechCrunch
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