Uno studio vi spiega perché fate schifo a Flappy Bird

Uno studio della Aalto University spiega perché i controlli touch nei videogiochi sono spesso inaffidabili.
Giuseppe Tripodi
Giuseppe Tripodi Tech Master
Uno studio vi spiega perché fate schifo a Flappy Bird

Ricordate la frustrazione di quando Flappy Bird era la moda del momento? Avevate il consueto amico che vantava risultati a triple cifre, mentre voi non riuscivate a superare il 2? Bene, da oggi avete contro chi puntare il dito se siete una di quelle persone che proprio non vanno d'accordo con i videogiochi.

La colpa, secondo gli studiosi, è dei controlli touch. Nonostante il tono un po' ironico, parliamo di una seria ricerca universitaria condotta dalla Aalto University (Finlandia)  che ha cercato di spiegare perché i controlli dei videogame su smartphone sono fondamentalmente inaffidabili.

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Nello studio, che si riferisce principalmente ai giochi che richiedono un certo tempismo, vengono citate tre cause principali che influiscono sul fallimento dei videogiocatori:

  • Gli utenti non sanno a che altezza hanno il dito: può sembrare banale, ma il tempo che impiega il nostro polpastrello a toccare il display può rappresentare la differenza tra la vita e la morte (nel gioco, s'intende). A differenza di quando utilizziamo un controller e abbiamo sempre un contatto fisico con il tasto, utilizzando i controlli touch dobbiamo sollevare il dito dal pulsante e non è facile prevedere quanto ci metteremo a raggiungerlo di nuovo.
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  • I tempi di reazione sono incerti: ovverosia, quand'è che il gioco registra il tocco? Considera un tap al minimo sfioramento o ha bisogno di un contatto più duraturo? Alla lunga ci si può abituare ai tempi necessari per avviare l'azione, ma non è sempre facile.
  • La latenza è imprevedibile: tranquilli, sappiamo benissimo quanto sia frustrante quando il gioco non risponde correttamente. La latenza, ossia il tempo che intercorre tra la registrazione dell'input e il relativo output, può dipendere da moltissimi fattori e, sebbene sia compito dello sviluppatore accertarsi che sia minima, ci sono anche fattori non direttamente collegati al gioco che possono influire.
  • Il duo di ricercatori che ha illustrato questo trittico di cause ha anche proposto possibili soluzioni: il problema della latenza va risolto lato software (ossia gli sviluppatori devono ottimizzare al massimo il gioco); per quanto riguarda i tempi di risposta, durante lo studio è stato dimostrato che impostando un limite minimo di pressione, il tasso di errore è diminuito del 9%.

    Per il momento, invece, non sembra esserci soluzione al problema del tempo impiegato dal dito per toccare il display: ma pensate positivo, adesso ogni volta che perderete ad un videogioco saprete a chi dare la colpa!

    Via: TechCrunch