Dal 1° giugno gli sviluppatori potranno pubblicare solo app native per Apple Watch

Andrea Centorrino
Andrea Centorrino
Dal 1° giugno gli sviluppatori potranno pubblicare solo app native per Apple Watch

Apple Watch necessita di iPhone non soltanto per la connettività dati e lo scambio di informazioni sulle notifiche, ma proprio per l'esecuzione di app: prima dell'avvento di watchOS 2, infatti, quelli che risiedevano nello smartwatch erano solo "collegamenti" ad app eseguite su iPhone. A partire dal 1° giugno, però, gli sviluppatori potranno inviare solo app native, a tutto beneficio degli utenti.

Il vantaggio più grande sarà percepibile in termini di velocità: tutto il codice da eseguire si troverà sull'orologio, ed ogni app risulterà più performante. Inoltre, Apple Watch si slegherà finalmente da iPhone, permettendo l'esecuzione di app anche nel caso si lasci lo smartphone a casa (ovviamente quelle che necessiteranno di GPS e connettività dati non funzioneranno a dovere).

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Questa decisione da parte della società di Cupertino potrebbe essere un preludio al watchOS che verrà: è probabile che durante il WWDC vengano presentate delle novità che richiedono l'esecuzione nativa delle app, ed Apple vuole che i propri sviluppatori si facciano trovare pronti, in modo da cambiare solo minime porzioni di codice.

Ma queste sono solo speculazioni: per sapere cosa ci aspetta ed il motivo di questa scelta dovremo attendere il 13 giugno.