Google e WhatsApp difendono Tim Cook nella disputa contro l'FBI

Giuseppe Tripodi
Giuseppe Tripodi Tech Master
Google e WhatsApp difendono Tim Cook nella disputa contro l'FBI

Nelle ultime ore sta facendo molto discutere la disputa in corso tra Tim Cook e l'FBI: il CEO di Apple si è rifiutato di creare uno strumento che permetta di aggirare i controlli di sicurezza degli iPhone, nonostante l'ordine di un giudice federale che imponeva all'azienda di assecondare le richieste del Federal Bureau of Investigation per le indagini relative alla strage di San Bernardino.

Nella lettera aperta pubblicata sul sito ufficiale, Tim Cook specificava che creare un tool del genere creerebbe un "pericoloso precedente" che potrebbe minare per sempre la privacy degli utenti; dalla parte del CEO della mela si sono schierati pubblicamente Jan Koum, co-fondatore e CEO di WhatsApp, e Sundar Pichai, CEO di Google.

LEGGI ANCHE: Giudice ordina ad Apple di hackerare l’iPhone di un attentatore, ma Tim Cook si oppone

Il primo ha condiviso sul suo profilo Facebook la lettera di Cook: secondo Koum, che già una volta ha visto WhatsApp bloccato dalle autorità in Brasile, non dobbiamo permettere che venga creato questo precedente, poiché la posta in palio è la nostra libertà.

http://www.apple.com/customer-letter/ - I have always admired Tim Cook for his stance on privacy and Apple's efforts to...

Posted by Jan Koum on Wednesday, February 17, 2016

L'amministratore delegato di Google, invece, ha preso posizione con una serie di tweet, spiegando che le società forniscono i dati che possiedono alle autorità quando ci sono valide ragioni legali, ma richiedere ad una compagnia di permettere di hackerare indistintamente i dispositivi dei propri utenti sarebbe effettivamente un precedente preoccupante.

Via: TheVerge
Fonte: TheNextWeb