WhatsApp bloccato per 48 ore in Brasile, e Telegram fa incetta di utenti. Di nuovo.

Nicola Ligas
Nicola Ligas Tech Master
WhatsApp bloccato per 48 ore in Brasile, e Telegram fa incetta di utenti. Di nuovo.

Forse ricorderete una notizia analoga di qualche mese fa, ed oggi la scena si ripete: il copione è diverso, ma il finale sempre lo stesso. WhatsApp viene bloccato in Brasile, e Telegram festeggia. Ma aspettate, c'è dell'altro: questa è infatti una storia di droga.

WhatsApp è stato bloccato per 48 a partire dalle 3 di questa notte, ora italiana, ma solo in seguito alla sua incapacità di soddisfare le richieste di un giudice in un caso criminoso. I dettagli precisi non sono stati divulgati per questioni di riservatezza, ma a quanto pare c'è di mezzo il traffico di droga legato al Primo Ordine della Capitale (PCC), una delle organizzazioni criminali più potenti e temute della regione, che utilizzerebbe appunto WhatsApp per i suoi traffici.

Una prima richiesta di agire in merito sarebbe arrivata lo scorso 23 luglio, e ribadita poi il successivo 7 agosto, quando la corte ha stabilito anche una multa in caso di mancata ottemperanza.

 Come avrete già intuito, WhatsApp ha continuato a non soddisfare l'ordinanza della corte, e questo ha portato il giudice Sandra Regina Nostre Marques a metterla al bando per un paio di giorni.

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Per capire la portata di questa sanzione, pensate che WhatsApp è utilizzata da circa 93 milioni di brasiliani: praticamente un plebiscito. Questo a causa anche degli alti costi degli operatori locali (i più alti del pianeta), che infatti sono in perenne guerra con WhatsApp, principalmente a causa dei suoi servizi VoIP, che hanno portato milioni di brasiliani ad abbandonare le linee tradizionali.

A trarne beneficio è ovviamente Telegram, che sta conoscendo un nuovo boom di attivazioni locali. Basta solo che queste non siano ad opera del PCC, o la storia potrebbe tristemente ripetersi. Tenete poi conto che non è certo la prima volta che app di messaggistica di questo tipo sono in qualche modo collegate ad attività terroristiche: pensiamo ai recenti attentati a Parigi, dove anche il nome di Telegram è venuto fuori.

Riservatezza e privacy, tanto care agli utenti, sono insomma un'arma a doppio taglio, con la quale tutti dovremo fare i conti, se non vorremo farne le spese.

è arrivata la risposta di WhatsApp / Facebook per bocca di Mark Zuckerberg stesso, che si dichiara dispiaciuto di come la decisione di un singolo giudice per un singolo fatto sia andata a colpire milioni di brasiliani, tessendo comunque le lodi del paese e della collaborazione finora avuta con la sua azienda, che farà di tutto per far revocare prima possibile il blocco. Di seguito la sua dichiarazione originale.

Tonight, a Brazilian judge blocked WhatsApp for more than 100 million people who rely on it in her country.We are.

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Posted by Mark Zuckerberg on Giovedì 17 dicembre 2015

Aggiornamento 2: il bando di WhatsApp è stato sospeso dopo poco più di 12 ore.

Via: Reuters