The Room Three è meglio di una stanza d'albergo (recensione)

Dopo due successi, Fireproof Games ci riprova. Per la terza volta. E vince, per la terza volta. Ecco la nostra recensione di The Room Three.
Giorgio Palmieri
Giorgio Palmieri
The Room Three è meglio di una stanza d'albergo (recensione)

La claustrofobia è quella paura di trovarsi in ambienti chiusi e ristretti. Se ne siete purtroppo afflitti, state debitamente alla larga da The Room Three. Ci dispiacerebbe però, perché vi perdereste semplicemente uno dei migliori rompicapo esclusivi su smartphone e tablet di quest'anno. E scusate se è poco.

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Influenze reciproche

Il punto di maggiore forza della serie di The Room è la cura stilistica che trasuda nella costruzione degli enigmi. Al di là della complessità stessa, infatti, è proprio l’impianto stilistico a conferire carisma all'esperienza, cosa che solitamente tende a mancare nelle produzioni destinate al mercato mobile, le quali spesso risultano essere derivative in maniera decisamente troppo palese.

The Room Three (1)

The Room Three espande la saga verso nuovi orizzonti, pur rimanendo ben ancorato allo spirito della serie. Ci si ritrova nuovamente a risolvere numerosi enigmi interconnessi tra loro, dove la struttura, diversamente dai precedenti capitoli, assume un ruolo più incentrato sull'avventura, con tanto di componente narrativa (accessoria) disseminata in documenti e in scenette davvero d’impatto.

Il cuore rimane però sempre il puzzle-solving, solido come un tempo, basato perlopiù sull'interattività che sulla logica.

Nuovi accessori e nuove trovate di gameplay aumentano sensibilmente la profondità del titolo e consentono al giocatore di navigare all'interno di oggetti, svelando elementi altrimenti invisibili alla classica visuale. Questo concept funziona e non snatura affatto la giocabilità, supportata poi da un sistema di consigli a tre gradini scanditi nel tempo che aiuta l’utente a non bloccarsi troppo a lungo su un determinato enigma.

Salite di stile

Il controllo è invece identico ai predecessori, limitato a pochi, semplici tocchi a schermo destinati al movimento su binari. Le gesture, invece, permettono di interagire con gli elementi sullo sfondo, dalla semplice lettura di libri e documenti alla possibilità di modificare, spostare o azionare determinati elementi.

A parte qualche piccolissimo singhiozzo tecnico in alcuni dettagli, la componente grafica si attesta ancora una volta su ottimi livelli, e delinea un’atmosfera esponenzialmente misteriosa e cupa.

Il lato audio aiuta poi quest’ultima a brillare ancora di più, provando di fatto quanto sia stato meticoloso il lavoro svolto in tal senso.

L’unico problema che ci sentiamo di segnalare è una rara altalenanza nella qualità degli enigmi, data probabilmente dalla maggior grandezza di questo terzo episodio. È evidente che alcuni enigmi siano stati meno curati di altri, difetto che comunque passa in secondo piano proprio per l’ottima qualità del pacchetto. Per il resto, The Room Three, al solo costo di 4,99€, offre un’avventura densa di competenti rompicapo interattivi i quali ben si sposano con la filosofia del mobile gaming.

Giudizio Finale

Non è solo il seguito che i fan della serie stavano aspettando. The Room Three è di più: è più bello, più maturo, più coinvolgente di prima, e questo dimostra quanto Fireproof Games ci tenga alla sua proprietà intellettuale. Cosa state aspettando, allora? La stanza in cui vorreste essere rinchiusi per il resto delle prossime ore è sotto i vostri occhi.

PRO CONTRO
  • Atmosfera e presentazione eccezionali
  • Più longevo e corposo dei predecessori
  • Narrazione accessoria ma intrigante
  • Sistema dei consigli intelligente
  • Alcuni enigmi meno curati di altri

In arrivo sul Play Store a breve

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