Sonic Dash 2: Sonic Boom è un titolo discutibile. In ambedue i sensi (recensione)

Il riccio blu di Sega non è più quello di una volta. Riuscirà Hardlight Studio a farlo riprendere dalla sua pigrizia?
Giorgio Palmieri
Giorgio Palmieri
Sonic Dash 2: Sonic Boom è un titolo discutibile. In ambedue i sensi (recensione)

Sega è alle prese con una vicenda piuttosto ambigua, che vede come protagonista il suo Sonic Runners. Con la venuta dell’evento di Halloween a lui dedicato, è stato introdotto un nuovo personaggio di nome Boo. Peccato che una lettera di troppo digitata da uno sviluppatore poco sveglio abbia trasformato Boo in Boob (e si, chi vuole capire, capisca). L’azienda nipponica è ora impegnata a scusarsi con i suoi fan. Noi, nel frattempo, vi parliamo di Sonic Dash 2: Sonic Boom. Non che la situazioni migliori di tanto.

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Un moscio riccio blu

Sonic Dash 2: Sonic Boom (che da ora in poi chiameremo Sonic Dash 2 per ovvie questioni) ha il duplice scopo di vestire i panni di sequel del Sonic Dash uscito più di due anni fa, e di spin-off del videogioco Sonic Boom, tratto dall'omonima serie animata il cui obiettivo era quello di ridisegnare i personaggi adattandoli ad uno stile più occidentale.

Forse agli occhi dei giapponesi siamo visti come delle sorte di esseri sformati considerando il biasimevole design di Sonic e compagni di questo titolo.

Sonic Dash (5)

Il genere che abbraccia Sonic Dash 2 è, ancora una volta, quello dell’endless runner. Visuale in terza persona leggermente rialzata, tre corsie, trappole che invitano al salto o alla scivolata: un’ordinaria amministrazione sempre da Hardlight Studio, il team che ha portato alla luce anche il buon Crazy Taxi: City Rush.

Questo sequel non si discosta molto dal suo predecessore, se non nell'aspetto grafico ripulito, ora molto più chiaro e fluido.

L’interfaccia, allo stesso modo, è stata profondamente ridisegnata, soprattutto nei menù, ideati proprio per un uso celere e immediato, operazione atta a rendere più facile la navigazione per i giocatori più giovani, principale target della produzione.

La novità più interessante su carta è quella riguardo all'introduzione dei personaggi con i rispettivi super poteri, alcuni dei quali attivabili una volta riempita l’apposita barra raccogliendo dei globi blu durante l’incessante corsa.

Sonic, ad esempio, può attrarre magneticamente i Ring circostanti, mentre Knuckles vanta la “schiacciata”, un’abilità eseguibile a piacimento effettuando uno swipe verso il basso subito dopo aver saltato.

Sonic Rangers

Gli sviluppatori hanno ben pensato di permettere ai giocatori di portare in campo un team di tre corridori, intercambiabili ogni qualvolta ci si ritrova nel settore di cambio zona, raggiungibile svoltando in determinate occasioni.

Peccato che il sistema di rimpiazzo sia quantomeno raffazzonato, e privo di una reale utilità, dato che non solo i poteri non influiscono in maniera sostanziale nel gioco, ma anche e soprattutto non vi è occasione di studiare un piano strategico proprio perché il tracciato è procedurale. A proposito, abbiamo notato una maggiore chiarezza nei pattern delle trappole rispetto al predecessore, cosa che abbiamo apprezzato.

Da rimproverare, invece, la varietà: poche ambientazioni, poche tipologie di mostri, poco un po’ di tutto, corredato da una originalità delle situazioni pari a zero.

 Lo studio ha quindi migliorato qualcosa nella struttura di gioco, non tanto nella qualità quanto nella fruizione stessa, lasciando però erroneamente immacolata una formula di gioco che già all'epoca singhiozzava in molti, moltissimi suoi lati, alcuni riconducibili proprio al gameplay, ormai divenuto obsoleto, seppur coadiuvato da controlli touch responsivi.

D'altro canto, l’impalcatura freemium cercherà di assuefarvi in qualche modo, con missioni, Ring e Red Ring pronti a creare un debole senso di progressione, di cui francamente avremmo fatto volentieri a meno, improntato sul potenziamento dei membri del gruppo. Una formula come un'altra che cerca di garantire a suo modo un pelino di longevità in più.

Giudizio Finale

La mascotte di Sega è in difficoltà ed è inutile negare l’evidenza dei fatti. Sonic Dash 2: Sonic Boom fa troppo poco per risollevare le sorti di una figura videoludica che da molti anni a questa parte è in una fase tremendamente altalenante. Quello che ci siamo ritrovati davanti è il solito prodotto senza infamia e senza lode, nella media del genere d’appartenenza, null'altro.

PRO CONTRO
  • Miglioramenti alla pulizia visiva
  • Controlli sufficientemente precisi
  • Gameplay obsoleto
  • Poca varietà
  • Originalità non pervenuta