You Must Build A Boat: crociera coi mostri (recensione)

EightyEight Games ha da poco lanciato sugli store virtuali dedicati ai dispositivi mobili il seguito di 10000000: ecco la nostra recensione di You Must Build A Boat.
Giorgio Palmieri
Giorgio Palmieri
You Must Build A Boat: crociera coi mostri (recensione)

Non è la prima volta che il genere del Match Three si unisce con quello dell’Action, immergendosi poi in una salsa RPG. Ci provò infatti 10000000 (dieci milioni, se non hai voglia di contare gli zeri NdR), che al tempo riuscì a stupirci non poco, e ci riprova ancora You Must Build A Boat che, per la cronaca, è il sequel di quel titolo dal nome bizzarro. Se è riuscito nuovamente a sorprenderci? Non proprio, eppure c’è un ma grosso quanto una barca.

All'arrembaggio

Facciamo un attimo il punto della situazione. You Must Build A Boat è prima di tutto un Match Three perché l’obiettivo centrale del gameplay è allineare sulla griglia di gioco tre o più caselle per formare delle combinazioni; poi è un gioco d’azione, poiché, in base alla tipologia delle caselle allineate, se è raffigurata su di esse una spada o uno scudo ad esempio, si eseguirà un’azione a schermo; l’aspetto RPG, invece, è dettato dalla sua struttura, fortemente basata sulla progressione e sullo sviluppo del personaggio.

You Must Build A Boat Screen (1)

In 10000000 bisognava raggiungere quel punteggio, a forza di riprovare tra un potenziamento acquisito e l’altro, per poter fuggire dal castello in cui si era imprigionati. Qui lo scopo è quello di radunare quante più persone sul proprio vascello, che garantiranno speciali power-up alle corse infinite. Alla base, però, il gioco è lo stesso.

Nella parte superiore dello schermo c’è il protagonista impegnato in una corsa forsennata attraverso i corridoi del livello. Durante la rocambolesca scappata ci si imbatte in diverse peripezie e per superarle bisognerà - appunto - effettuare delle combinazioni a 3 (o più) tasselli, posizionati ben in vista nella parte restante dello schermo.

Le spade e le staffe infiggono danno, le chiavi aprono i forzieri, mentre le caselle risorse donano punti da spendere nella sezione di reclutamento per acquistare nuove unità (in maniera quasi randomica) che, a loro volta, doneranno dei piccoli upgrade al personaggio.

Ci sono poi i tasselli casse, novità di questo nuovo episodio, che rilasciano oggetti da poter scagliare in battaglia, tra cui magie e cibo per recuperare terreno.

Chiaramente, ad ogni fine corsa si ottengono delle monete spendibili negli appositi negozi per aumentare le proprie statistiche.

Sapore salato

Non si corre però a casaccio, perché anche qui tornano le quest: una volta completate tutte, si passa ad una zona successiva, con nuovi mostri e tesori da scoprire. Si va quindi ad aggiungere anche una componente di progressione anche nei livelli, che donano della “fresca” linfa visiva al prodotto. Purtroppo l’estetica rimane ancora marginale e poco curata, volutamente retrò ma che, per quanto possa risultare nostalgica, trasuda amatorialità da tutti i pori.

You Must Build A Boat Screen (3)

Le novità riescono quindi a far maturare il concept avviato da 10000000, ma purtroppo solo su carta, e in più si aggiunge un bilanciamento della difficoltà discutibile. You Must Build A Boat, invero, è estremamente punitivo sin dall’inizio: il tempo a disposizione ad ogni sessione di gioco è limitato, il posizionamento delle caselle sulla griglia sembra troppo casuale, ed in generale l’esperienza risulta molto più incentrata sullo sviluppo del personaggio, numericamente parlando, piuttosto che sull'abilità del giocatore.

Diciamo pure che quest’ultima conta molto meno rispetto al primo episodio.

Passasse pure il voler puntare più sull’assuefazione derivante dai numeri, in pieno stile RPG, tuttavia rimane il problema della composizione della ciurma agli atti casuale, aspetto che non permette una personalizzazione degna di tale nome. Se poi ci aggiungete un gameplay che, seppur ben costruito, ormai ha fatto il suo corso, otterrete un titolo di certo divertente ma nulla più.

Giudizio Finale

In You Must Build A Boat si fanno le stesse cose di 10000000. C’è però un contorno che ha di sicuro giovato ai contenuti, ma non al gameplay, che in fondo rimane lo stesso di tre anni fa. Non è la rivoluzione come al tempo fu il suo predecessore, tuttavia YMBAB risulta essere un titolo valido e ben contestualizzato nell’ambiente smartphone: un po’ come tutti i matching game sulla piazza a dirla tutta, solo con quella marcia in più già messa da 10000000.

PRO CONTRO
  • La formula diverte ancora
  • Più contenuti, nemici, livelli
  • Gameplay veloce e adatto al mobile
  • Frustrante
  • Personalizzazione risicata
  • Stilisticamente poco incisivo