Tanti déjà vu in Lara Croft: Relic Run (recensione)

Lara Croft: Relic Run è uscito ufficialmente: potevamo esimerci dal provarlo dopo l'anteprima di un mese fa? Certamente no, e questo è il nostro verdetto finale.
Giorgio Palmieri
Giorgio Palmieri
Tanti déjà vu in Lara Croft: Relic Run (recensione)

Un matrimonio che s'era da fare quello tra Lara Croft e Temple Run. Lo avevamo pensato sin dalla nostra prima partita all'endless runner a tema archeologico di Imangi Studios, e finalmente Square Enix, in collaborazione con Simutronics, l'ha fatto diventare realtà: signore e signori, ecco Lara Croft: Relic Run.

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Mi ricorda qualcosa

Non sono poi cambiate così tante cose dalla nostra video anteprima. Il rilascio ufficiale ha portato con sé la traduzione in italiano che, per quanto possa essere una gradita aggiunta, in un endless runner ricopre un'utilità pressoché minimale.

Se vi foste persi l'hands-on del mese scorso (potete guardare il video qui sopra), sappiate che Lara Croft: Relic Run, sebbene sia un titolo abbastanza classico nel suo genere, accorpa all'interno della cerchia di meccaniche a la Subway Surfers una serie di piccole sessioni mirate ad ampliare la varietà generale.

Infatti, oltre alle tre corsie cambiabili via swipe, il gioco assume connotati fortemente action in determinate fasi dove Lara tirerà fuori le sue fide pistole per far fuori i nemici a suon di tap diretti. A ciò si sommano pure sessioni verticali a bordo di liane, e persino su quad-bike.

Il tutto è poi corredato da una certa spettacolarità, con effetti di slow motion che alimentano le animazioni più dinamiche, una scelta di sicuro azzeccata per un genere che fa della vivacità il suo punto di forza. Purtroppo, le novità e i pregi finiscono qui.

Non se ne può più?

Il problema di Lara Croft: Relic Run è di essere troppo, veramente troppo ordinario. Poche partite ci sono bastate per farci cadere nell'abisso della noia, cosparsa da un obsoleto sistema di progressione basato su reliquie per sbloccare nuove ambientazioni, e sulle monete raccolte per potenziare i soliti power-up come il magnete e il moltiplicatore punti.

Alcune delle novità nel gameplay non sono poi riuscitissime, in particolare le già citate sparatorie, particolarmente prive di mordente e la loro presenza sembra un pelino forzata. Molto interessante invece la possibilità di inviare maledizioni ai propri amici (al giusto prezzo), per appunto ostacolare le loro corse. Se la vittima riesce a sopravvivere ottiene una ricompensa, insieme all’occasione di vendicarsi con un contrattacco maledetto.

Questa rocambolesca avventura dell'affascinante archeologa è chiaramente gratuita, e sono presenti gli altrettanti evidenti acquisti in-app che (a nostro avviso) sbilanciano il gioco, in quanto sarà possibile acquistare oggetti per resuscitare Lara ad ogni incidente avvenuto, ma è una meccanica presente in molti altri endless runner. Dal punto di vista audiovisivo il titolo si difende discretamente, sebbene l'ottimizzazione non sia proprio perfetta, e per altro sforza parecchio anche un dispositivo come Samsung Galaxy S5 tanto da farlo diventare bollente dopo soli dieci minuti di gioco.

Giudizio Finale

Lara Croft: Relic Run è un titolo okay, quell'okay che sa però di dov'è l'impegno? Dunque, ci chiediamo: nel 2015 possiamo aspettarci qualcosa di più di una struttura così basica da un grande produttore come Square Enix? Non rispondete, è una domanda retorica, lo sa persino la stessa azienda.

PRO CONTRO
  • Lara Croft è bella
  • Piccol(issim)e novità nella formula
  • Solito endless runner
  • Struttura obsoleta