Il CEO di Nokia non vuole la frammentazione in Windows Phone

 Redazione
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Il CEO di Nokia non vuole la frammentazione in Windows Phone

Stephen Elop, amatodiato CEO di Nokia, durante il CES di inizio Gennaio ha speso due parole su uno degli argomenti più caldi del momento, la croce e delizia di Android, ovvero la sua presunta frammentazione.

Se non si sposa la teoria che sostiene che quella di Android sia una forza, ossia una differenziazione dell'offerta utile a coprire ogni fascia e bisogno di mercato, allora si ritiene che quello di avere centinaia di soluzioni, più o meno ottimizzate e supportate, rappresenti per l'utente finale un elemento destabilizzante.

La pensava così già Steve Jobs, che disse: "Pensiamo che Android sia davvero molto frammentato, e che col tempo lo sarà ancora di più"

Anche Elop, e non è una sorpresa visto il guanto di sfida che Nokia insieme a Microsoft ha lanciato a Google, sembra pensarla a questo modo: "Non vogliamo  assolutamente che la frammentazione si faccia spazio in Windows Phone perché proprio ora si comincia a vedere come, in certi altri eco-sistemi, questa stia diventando un problema"

Seppur "politically correct", il riferimento ad Android è piuttosto esplicito.

A chi gli contesta che anche Nokia ha intrapreso una strada che tende a "caratterizzare" (non vogliamo usare "differenziare"? ok non usiamolo) i propri terminali con app esclusive, Elop risponde dicendo che, comunque, non viene introdotto nulla che possa pregiudicare il sistema operativo e le sue prestazioni. L'unica differenziazione di cui il CEO Nokia vuole parlare è quella del proprio marchio con quello iPhone e Android.

Tale differenziazione, oltre a essere prioritaria, pare avere una soluzione naturale in Windows phone, che offre un'esperienza utente originale e innovativa e che fa della velocità e dei servizi integrati uno dei suoi punti di forza.

Insomma il tema della frammentazione sarà sicuramente uno dei più caldi di questo 2012 visto che, da una parte e dall'altra sembrano esserci buone argomentazioni, e, soprattutto, la ferma intenzione di dimostrare, coi fatti, la propria ragione!

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