Il 2018 potrebbe essere l'anno del Surface Phone

Ma anche di diversi smartphone Windows realizzati da altri produttori
Giuseppe Tripodi
Giuseppe Tripodi Tech Master
Il 2018 potrebbe essere l'anno del Surface Phone

Dopo il fallimentare Windows 10 Mobile, molti credevano che il binomio Microsoft e mobile fosse definitivamente morto: in realtà, come più volte confermato negli ultimi mesi, la società di Redmond non è affatto decisa a lasciarsi sfuggire il settore smartphone.

Infatti, sappiamo ormai di per certo che Microsoft sta lavorando ad una versione scalabile della sua piattaforma: l'interfaccia che verrà utilizzata, chiamata CShell, sarà in grado di adattare tutti gli elementi presenti a seconda dell'interfaccia, modificando la composizione in base alle dimensioni del dispositivo su cui viene eseguito. Inoltre, la nuova piattaforma sarà modulare: il "cuore" rimarrà lo stesso sia su desktop che su mobile, ma sarà possibile estenderlo grazie a dei moduli. Stando a quanto riportato finora, questo nuovo sistema operativo dovrebbe chiamarsi Andromeda OS (anche se non è ancora del tutto chiaro se questo sarà effettivamente il nome commerciale o se si tratta di una sorta di nome in codice).

Proprio Andromeda OS dovrebbe essere il sistema operativo che muoverà il tanto chiacchierato Surface Phone, smartphone di cui si parla ormai da anni, ma sul quale si sa davvero poco. Ma stando a quanto riportato dai colleghi di TheWinCentral, che riportano le informazioni ricevute da un'anonima fonte, il 2018 sarà l'anno del Surface Phone (o Surface Mobile); tuttavia, l'attesissimo dispositivo non arriverà fino alla seconda metà dell'anno.

Forse ancor più interessante, il Surface Phone non sarà l'unico smartphone ad usare Andromeda OS; al dispositivo di Microsoft, infatti, seguiranno poi altri modelli realizzati da produttori fidati, come HP, Dell e Lenovo.

Insomma, sembrerebbe proprio che Microsoft sia davvero interessata a tornare nel mercato mobile, ma abbia in mente una strategia diversa rispetto al passato, che permetterà di unificare (davvero, questa volta) l'ecosistema desktop e mobile. Ci riuscirà davvero?

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Fonte: TheWinCentral