Questa ricerca avvicina batterie flessibili e capienti, perfette per i wearable

Cosimo Alfredo Pina
Cosimo Alfredo Pina
Questa ricerca avvicina batterie flessibili e capienti, perfette per i wearable

I supercondensatori come batteria sono una realtà ancora lontana dal mondo pratico ma in futuro potrebbero soppiantare gli accumulatori al litio offrendo tempi di ricarica pressoché istantanei, capacità molto maggiore a parità di spazio occupato, il tutto durando, in termini di cicli di vita, moltissimo.

Un passo verso l'applicabilità di questi materiali sui prodotti consumer lo hanno fatto i ricercatori della University of Cambridge e della Queen Mary University of London. Gli studiosi sono infatti riusciti a realizzare dei supercondensatori flessibili, potenzialmente perfetti per wearable e i futuri smartphone con schermo pieghevole.

Non è la prima volta che vengono creati materiali del genere ma finora con costi molto alti, capacità ridotta, difficili da ricaricare e con scarsa durabilità. Quello della ricerca in oggetto aggira queste problematiche poiché il materiale del supercondensatore vero e proprio, quello dove la carica viene immagazzinata, è legato ad un polimero (una plastica) che al suo interno ha già la componente fisica necessaria (ioni) a caricare il sistema.

Stiamo parlando di qualcosa di ancora molto teorico, ma i primi risultati sono promettenti: dopo 3.000 cicli di carica il superconduttore ha mantenuto ben il 97,5% della sua capacità; lo stesso valore sarebbe calato solo dell'1% dopo ben 1.000 cicli di piegamento.

Quello delle batterie è uno dei campi di ricerca tecnologica da cui si hanno più aspettative, ma aggirare i limiti fisici e chimici dei materiali non è così semplice. Studi come questi aggiungono un'altra tessera del puzzl che buona parte degli utenti vorrebbero vedere completato: batterie capienti e rapide da ricaricare.