Altro che Hollywood: ecco (davvero) lo smartphone che si auto-distrugge
Avete presente la scena, vero? Siete in missione segreta sotto copertura, ma qualcuno ha parlato: quindi prima di precipitarvi in una rocambolesca fuga che farà esplodere tutto (rigorosamente dando le spalle alle fiamme) vi tocca distruggere lo smartphone dove conservate tutti i dati.
Ma per fortuna c'è chi ha pensato a tutto questo (sì, davvero): la King Abdullah University of Science and Technology (KAUST) con sede in Arabia Saudita ha realizzato una soluzione semplice e funzionale per l'autodistruzione degli smartphone.
Parliamo di uno speciale polimero applicato al chip dentro lo smartphone che, se viene riscaldato ad 80°, nel giro di 10-15 secondi si espande rapidamente e distrugge le componenti interne dello smartphone. Per riscaldare a sufficienza questo polimero bastano 500-600 milliwatts , che vengono erogati tramite un clic in un'apposita app; è addirittura possibile automatizzare questa operazione: ad esempio quando lo smartphone si allontana da una certa posizione, quando viene illuminato (condizione rilevabile dal sensore di luminosità) o quando viene aperto.
In tutti questi contesti, quel che accadrà sarà qualcosa di simile alla GIF qui sotto:
Questa soluzione è nettamente più funzionale rispetto ad altri modelli di auto-distruzione visti in passato: non richiede un chip particolare (ossia funziona potenzialmente con qualsiasi SoC) e implementarla in uno smartphone costa circa 15$.
Muhammad Mustafa Hussain, ricercatore a capo del progetto, ha dichiarato che questa tecnologia è pensata per chi necessita un'estrema protezione dei propri dati: agenzie d'intelligence, dirigenti d'aziende, banchieri, amministratori di fondi sociali e così via.
Nell'attesa che gli smartphone che si autodistruggono diventino a portata di tutti, ricordate che il modo corretto di lanciare qualcosa che sta per esplodere è questo: