Snapchat, ecco perché piace

Ed ecco perché è comunque probabile che a voi non vi piaccia affatto.
Emanuele Cisotti
Emanuele Cisotti Tech Master
Snapchat, ecco perché piace

Tutti avete sentito parlare di Snapchat, tutti avete visto la sua icona e molti di voi hanno anche provato ad installarla. Sì, provato. Perché quando vi abbiamo chiesto quanti di voi la usassero, molti ci hanno risposto di averci provato, ma di aver "mollato" dopo poco non capendo il senso di Snapchat.

A cosa serve e cos'è Snapchat? Ho letto vari editoriali riguardanti Snapchat e molti di questi si proponevano per spiegare il significato di questo client di social network. E così c'ho provato anche io e come molti di voi ho perso la speranza dopo poco. Avevo capito il funzionamento tecnico ma non avevo colto l'anima di questo software. Con l'ultimo aggiornamento ho voluto dare un'altra chance, anche spinto dall'esplosione di account Snapchat apparsi in rete di recente. E questa volta ho capito e mi è piaciuto (vedi che ogni tanto gli aggiornamenti servono davvero a qualcosa?).

L'idea alla base del software è di creare contenuti che scompaiono, riportandoci all'epoca in cui non potevi tenere tutti gli SMS nel telefono, perché lo spazio non bastava per tutti. Il software nel tempo si è poi evoluto per creare un vero e proprio social network pubblico, dove i contenuti non scompaiono dopo la visualizzazione, ma dopo 24h dalla pubblicazione. Questo spinge chi crea un profilo pubblico (star, sportivi, musicisti, aziende, ecc...) a creare contenuti genuini, coscienti che poi scompariranno a breve. Certo esistono gli screenshot, ma dopo aver utilizzato un po' Snapchat ci si rende conto che non ci sono contenuti scabrosi, ma solo spontanei e che uno screenshot non ha poi così tanto senso. Si entra nelle vite delle persone e ci si sente parte di quel mondo.

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L'interfaccia può spiazzare e il funzionamento può sembrare anacronistico, ma l'ultimo aggiornamento ha aggiunto qualche bottone in più per quelli "anziani" come noi.

Dalla prima apertura Snapchat è una scoperta, senza alcuna istruzione o tutorial dovrete imparare come aggiungere testo , sticker, effetti e tag ai propri video e alle proprie foto. Inizialmente non capirete come raccogliere i punti (spoiler: non lo potrete capire in modo chiaro), come far crescere il bebè nelle chat e perché a volte potete mettere il tag del luogo e a volte no. Non vi rovineremo la sorpresa della scoperta: Snapchat per certi versi è come un software fatto male, ma di proposito. Va contro ogni logica delle interfacce grafiche e chiunque sia esperto di usabilità si è sentito male al primo avvio.

Sarete spinti alla condivisione nell'istante in cui aprite l'app che, come se fosse un'app per scattare foto vi proporrà subito il mirino e il tasto per fotografare, allontanandovi di un passo dalla timeline dei contenuti altrui e mettendo voi e "gli affari vostri" prima di tutto il resto, una concezione totalmente nuova rispetto a tutti i social già in circolazione.

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Ma Snapchat ha vinto una battaglia importante, quella di andare contro tutti e tutti e di dimostrare di aver capito i giovani quando tutti pensavano che fosse un software stupido o adatto solo all'invio segreto di contenuti erotici. Snapchat può diventare una droga e si può rimanere intrappolati in un modo fatto di rapporti virtuali fatti di molta più verità di quella che trovate sugli altri social network, grazie alla enorme genuinità dei contenuti creati e condivisi su questa piattaforma. Snapchat è una finestra sulle persone, sui vip e sugli eventi del mondo. Snapchat ha capito che un contenuto che scompare non è adatto solo alle foto dei vostri genitali, ma anche a contenuti non programmati, costruiti e che quindi permettono di vivere il momento, senza però creare una cronologia di quanto condiviso. E a quanto pare riuscirà anche a guadagnarci qualcosa.

Lo so, non sono riuscito a spiegarvi Snapchat, ma non ci ho mai provato.

Snapchat va provato, vissuto e capito con calma senza pregiudizi. Poi però, potrà anche non piacervi.