Primi hands-on di Pokémon GO dagli Stati Uniti, tante foto e prime impressioni

Lorenzo Delli
Lorenzo Delli Tech Master
Primi hands-on di Pokémon GO dagli Stati Uniti, tante foto e prime impressioni

Pokémon GO hands-on - Molte testate statunitensi hanno avuto modo di testare con mano Pokémon GO, un gioco per dispositivi Android e iOS che oramai non ha bisogno di troppe presentazioni. Niantic Inc., la software house che si "nasconde" dietro al titolo, ricorda come Pokémon GO sia nato quasi per scherzo, anzi, proprio per scherzo! Vi ricordate il pesce d'aprile di Google di due anni fa, quello che permetteva di scovare Pokémon su Google Maps?

Lo scherzo è oramai divenuto realtà e Pokémon GO si prepara al lancio globale grazie anche ai tanti bacini di prova della versione beta del gioco. La versione iniziale, quella che, per intenderci, dovrebbe arrivare alla fine del 2016, comprenderà circa 100 Pokémon, la maggior parte dei quali provenienti dalla versione Rossa e Blu del gioco. Le similitudini con Ingress sono molte.

Ci saranno sempre le fazioni, tre team per la precisione (rosso, blu o giallo), e al posto dei portali troveremo le palestre. Conquistarle implicherà spostarsi fisicamente vicino al punto da conquistare.

Pokémon GO GIF

Niantic Inc. voleva infatti che, così come Ingress, anche Pokémon GO fosse un gioco da fare in compagnia e al di fuori delle abitazioni. La software house ha fatto testare alle varie redazioni anche la geolocalizzazione dei vari Pokémon.

Vi ricordate che facemmo cenno in un articolo al fatto che i Pokémon d'acqua si sarebbero trovati vicino alle fonti d'acqua? Così è già nella beta. Tra l'altro alcuni Pokémon saranno disponibili solo in determinate zone del mondo: Kangaskhan, un Pokémon "marsupiale", sarà scovabile solo in Australia.

Gli sviluppatori pongono l'accento anche su un'altra importante caratteristica di Pokémon GO: sarà adatto sia al casual gamer che ai giocatori più incalliti.

Nulla vieta di giocare ogni tanto ed esplorare i dintorni in cerca di nuovi Pokémon, o anche investire una somma più o meno cospicua in acquisti in-app e darsi battaglia con altre squadre per il dominio delle classifiche.

È stato mostrato anche Pokémon GO Plus, il wearable ideato da Niantic che dovrebbe accompagnare i giocatori nelle loro scorribande a caccia di Pokémon. Il dispositivo in questione si accoppierà con lo smartphone via Bluetooth e userà vibrazione e LED di notifica per segnalare eventuali Pokémon o per confermare la cattura.

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Dai primi commenti i giornalisti si dicono particolarmente entusiasti e lo definiscono un progetto piuttosto ambizioso, c'è però un grosso ma: il consumo di batteria. C'era da aspettarselo, ma la conferma arriva dai colleghi di Android Authority.

Pokémon GO è un gioco mangia batteria; c'è una modalità di risparmio energetico attivabile dalle impostazioni del gioco, ma non sembra essere di grande aiuto. Dopotutto però, anche Ingress aveva lo stesso problema, problema che non ha fermato centinaia di migliaia di giocatori da tutto il mondo.

Pokémon GO hands-on

Fonte: The Verge
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