Titan Quest non piacerà a "Nessuno" (recensione)

Vecchie glorie risorgono.
Giorgio Palmieri
Giorgio Palmieri
Titan Quest non piacerà a "Nessuno" (recensione)

Tra le decine di titoli a-la-Diablo esistenti sulla faccia della terra, ricordiamo con molto piacere Titan Quest, non tanto per meriti di novità quanto per la sua fascinosa ambientazione, quella mitologica, talmente accattivante da esserci rimasta impressa per tutti questi anni. Il gioco, sviluppato dalla compianta Iron Lore, è stato originariamente pubblicato nel 2006 da THQ, anch'essa passata a miglior vita. DotEmu quindi si è presa carico della proprietà intellettuale allo scopo di realizzare un porting studiato per i dispositivi iOS, che in futuro arriverà anche su Android. Eccovi la nostra recensione.

Cantami, o Diva

Tagliamo la testa al toro, anzi, all'idra, visto il caso: Titan Quest è un gioco che già all'uscita, ben dieci anni fa, sapeva di già visto. Soffriva di ripetitività, un difetto che il genere si porta fin dalla sua nascita, e dal quale, paradossalmente, trae la sua più grande forza, ma vediamo di procedere con ordine.

Titan Quest (1)-min

Prima di tutto, il giocatore inizierà il mitico viaggio creando il suo alter-ego virtuale.

La personalizzazione del personaggio è scarna, ed è possibile scegliere solo nome, sesso e colore degli abiti. In Titan Quest non esistono vere e proprie classi, le quali infatti sono sostituite dalle maestrie, delle specializzazioni, otto in tutto, che vanno a delineare lo stile di gioco dell’utente. Si dividono sostanzialmente in due scaglioni, quelle fisiche (Combattimento, Difesa, Caccia, Furfante) e le magiche (Natura, Terra, Tempesta, Spirito), e ognuna offre il proprio set di abilità attive e passive.

[sentence_dx]sì, la diplomazia non è mai stata il punto forte degli hack and slash[/sentence_dx]

Il giocatore può scegliere ben due maestrie, la prima al secondo livello di esperienza, l’altra all’ottavo, e lo sviluppo che ne viene fuori è molto flessibile e rende il gioco molto più personalizzabile di altri titoli sulla scena, non essendo vincolato alla solita e limitante struttura a classi, marchio di fabbrica degli action-RPG di questo tipo.

Lo scopo è ristabilire i condotti di comunicazione tra gli umani e gli dei sconfiggendo i Titani Mitologici a suon di calci nel didietro.

Sì, la diplomazia non è mai stata il punto forte degli hack and slash. Si tratta quindi di andare di checkpoint in checkpoint frantumando il cranio a bestie di ogni tipo, ispirate alla mitologia greca, come satiri, centauri, minotauri e molto, moltissimo altro. Le ambientazioni sono tre, Grecia, Egitto e Oriente, ognuna delle quali è caratterizzata dalla presenza di enormi boss da eliminare per poter procedere lungo il viaggio.

Titan Quest (4)-min

Gran parte dell’intrattenimento proviene dal recupero di oggetti con cui si andrà poi a costruire il proprio eroe, forte di una gestione dell’inventario molto comoda in materia di design. Ci sono centinaia di armi, armature e accessori di ogni tipo, e gli amanti della raccolta spasmodica di bottino si ritroveranno a casa.

Per quanto riguarda l’interfaccia, l’intera struttura punta e clicca è stata sostituita da uno stick analogico virtuale adibito al movimento e da una serie di pulsanti per tutte le azioni contestuali, dai semplici attacchi all'esecuzione delle abilità, proprio per andare incontro all'azione frenetica del gioco.

Ira funesta

Il lavoro di adattamento ci ha convinto nonostante i dubbi nati a inizio avventura, svaniti dopo aver concluso il primissimo incarico. Non fatevi comunque spaventare da questi cambi di rotta: Titan Quest risulta essere molto accomodante, con vari tutorial e spiegazioni in italiano pronti a supportarvi per tutta l’avventura: insomma, non è un prodotto invecchiato male, anzi, può essere assaporato anche da chi non si è mai approcciato al genere. Purtroppo la situazione non è tutta rose e fiori, per un paio di problemi perlopiù di natura tecnica.

La nostra prova è avvenuta su iPad Mini 2, e qui il comparto grafico è sì bello a vedersi e ricco di dettagli, ma il frame-rate al momento non è stabile. Niente di grave, sia chiaro, eppure gli scatti in alcuni frangenti sono visibilissimi e fastidiosi, tanto è vero che abbiamo rivissuto ancora una volta la stessa, brutta emozione del 2006, quando il gioco fu lanciato e presentava problemi tecnici su un gran numero di macchine, a prescindere dalla loro potenza.

[sentence_sx]le assenze del multiplayer e dell'espansione potrebbero far storcere il naso ai più pignoli[/sentence_sx]

Tuttavia, la situazione del porting è ben diversa, visto che è godibilissimo già da ora. Speriamo solo che DotEmu risolva presto i problemi i quali, a quanto pare, sono presenti anche sui dispositivi più performanti. A ciò poi si aggiungono anche dei bug nelle collisioni con l'ambiente, purtroppo non sempre precisissime, un’interfaccia vittima di piccoli ritardi, specie nei menù, e due mancanze che potrebbero far storcere il naso ai più pignoli: le assenze del multiplayer e dell’espansione Immortal Throne.

Titan Quest (5)-min

Eppure c’è da considerare che il porting di Titan Quest è prezzato a 6,99€, una cifra tutto sommato congrua a quanto di buono offre la corposa campagna single-player, la quale vi terrà impegnati per almeno una trentina di ore.

Giudizio Finale

In un panorama videoludico dominato dagli hack and slash free-to-play fatti con lo stampino e generalmente di qualità mediocre, Titan Quest fa la sua (ri)comparsa, e propone il genere nella sua vera essenza senza riempirlo di inutili substrati.

L’operazione di porting è stata fatta con criterio ma non senza riserve, che speriamo vengano risolte nel più breve tempo possibile. Volete sfogarvi prendendo a randellate delle creature mitologiche? Ciò che vi serve è sotto i vostri occhi.

PRO CONTRO
  • Graficamente fa ancora la sua sporca figura...
  • Interfaccia ben adattata
  • Hack and slash nudo e crudo su mobile
  • ... ma il frame-rate è leggermente altalenante
  • Incertezze nelle collisioni ambientali
  • Niente multiplayer né espansione