La grande bellezza di Lumino City (recensione)

Giorgio Palmieri
Giorgio Palmieri
La grande bellezza di Lumino City (recensione)

Una delle frasi dette, ridette e stradette fino allo sfinimento nell'ambiente di promozione di una qualsiasi azienda è quella di mettere, nelle proprie produzioni, il cuore prima di tutto: il che fa sorridere, e spesso un’affermazione del genere la si lascia alle spalle, perché un comportamento di quel tipo lo si assume per questioni di immagine. State of Play fa la stessa, identica cosa: solo che il cuore lo mette per davvero.

Questo è un Art Attack!

Lumino City è bellissimo. Le sue costruzioni spigolose, l’atmosfera volutamente onirica, la delicatezza dei colori, in pratica l’intero impatto visivo è qualcosa di squisitamente meraviglioso. Non stiamo esagerando, anzi.

Lumino City Screenshot - 2

Il comparto estetico è il frutto di un lavoro spaventosamente meticoloso, dove gli autori hanno realizzato a mano ogni singola componente, a forza di cartoncino e colla, per poi digitalizzarla nel videogioco. Le animazioni, le ambientazioni e i personaggi sono tutti reali e nulla risulta fuori posto, tutto è coerente all'interno della cornice estetica.

Non cercate di fraintendere: la scelta di costruire la grafica a mano non è solo un mero esercizio di stile, perché l’armonia che si respira dal lavoro visivo dona realmente all'atmosfera un tocco di magia unico.

Pace Interiore

Appurata la sua grande bellezza, Lumino City si rivela essere un’avventura grafica punta e tocca molto lineare, dove gli avvenimenti sono un po’ sconnessi tra loro e volutamente nebulosi.

La storia narra le vicende di Lumi, una giovane ragazza che intraprende un viaggio per salvare suo nonno, scomparso sotto circostanze sospette. Non aspettatevi grandi sorprese da essa, quanto piuttosto una pretesa fiabesca per portarvi a spasso per le splendide ambientazioni. Stesso discorso, o quasi, vale per l’impalcatura di gioco, la quale si basa su numerosi enigmi, ludicamente poco ispirati e che fungono più da intermezzo che da aspetto portante. È un peccato perché la potenza visiva poteva essere un veicolo da sfruttare per proporre una componente di puzzle-solving di un certo spessore.

Il livello di difficoltà però è ben bilanciato, e cerca comunque di stimolare il giocatore.

Il fulcro dell’offerta, insomma, è il suo impianto artistico: il piacere della scoperta, la visione di un anfratto tra le casette, e il pensiero continuo che l’intera struttura è stata appositamente realizzata in uno studio vi accompagneranno, con piacere e a suon di sorrisi di stupore, lungo le tre magiche ore necessarie per completare l'avventura (il costo, per la cronaca, è di 4,99€).

Concludiamo con una nota sull'audio: la componente sonora non riesce a raggiungere la bellezza di quella grafica, risultando solo un accompagnamento rilassante e in linea con i toni della produzione.

Giudizio Finale

Lumino City è meraviglioso. Letteralmente meraviglioso. È un diorama gigantesco, bellissimo, che ospita e porta in vita un gioco delicato, candido, la cui componente ludica non è all'altezza della sua superba direzione artistica. Rimane comunque un’esperienza singolare: Lumino City è splendido e non smetteremo mai di dirlo.

PRO CONTRO
  • Stilisticamente stupendo e unico
  • Atmosfera onirica riuscitissima
  • Livello di difficoltà ben bilanciato
  • Narrativa fin troppo astratta
  • Componente enigmistica talvolta fuori contesto