Le app condividono più dati personali di quel che pensiamo

Giuseppe Tripodi
Giuseppe Tripodi Tech Master
Le app condividono più dati personali di quel che pensiamo

Non è un segreto che diverse applicazioni mobile che utilizziamo quotidianamente condividano i nostri dati sensibili con con servizi di terze parti. E non c'è neanche da gridare allo scandalo, dato che normalmente l'utilizzo di queste informazioni è messo nero su bianco nelle condizioni che accettiamo (e che dovremmo leggere).

Nonostante tutto, però, uno studio effettuato da Technology Science ci fa riflettere su quando vengano diffusi per il web i nostri dati. Nell'analisi sono state considerate 110 app Android e iOS e, mediamente, ognuna di esse manda informazioni a tre diversi domini. Parliamo di dati come email, nome, posizione e IMEI (o altri dati hardware del dispositivo).

LEGGI ANCHE: Oltre 250 app rimosse da App Store: rubavano dati personali degli utenti

La situazione differisce leggermente tra iOS e Android: sulla piattaforma di Apple la posizione è la cosa che viene diffusa maggiormente (il 47% delle app testate), seguita dal nome (18%) e l'indirizzo email (16%).

D'altra parte, i software Android sono decisamente più chiacchieroni: il 73% delle app provate condivide la mail, il 49% il nostro nome e ben il 24% vuole conoscere il numero IMEI dello smartphone.

La situazione potrebbe cambiare leggermente con la nuova gestione dei permessi introdotta con Android 6.0 Marshmallow, ma in generale dobbiamo abituarci all'idea che i nostri dati personali siano sparsi a destra e a manca in giro per il web.

Per concludere, vi rimandiamo allo studio di Technology Science per saperne di più, ma intanto date un'occhiata a quali domini vengono inviate le nostre informazioni (e sì, stupitevi pure di quanti dati sia in grado di raccogliere Google!).

Via: Engadget