Le etichette indipendenti hanno qualche problema con Apple Music

Giuseppe Tripodi
Giuseppe Tripodi Tech Master
Le etichette indipendenti hanno qualche problema con Apple Music

Le piccole etichette non sono affatto contente delle condizioni proposte dalla mela per Apple Music, tanto che alcuni importanti nomi del settore potrebbero non essere presenti al lancio del servizio, il 30 giugno.

In particolare, quel che fa storcere il naso è che Apple non ha intenzione di pagare le royalties per i brani ascoltati nei tre mesi di prova gratuita: questo, ad esempio, ha fatto smuovere il gruppo Beggars, che sul blog ufficiale si dice preoccupato soprattutto per gli artisti che rilasceranno un album nei prossimi tre mesi. Da luglio fino a settembre, infatti, praticamente chiunque attiverà i tre mesi gratuiti, con la conseguenza che chi pubblicherà un disco in questo lasso di tempo potrebbe non vedere un soldo dallo streaming  di Apple, nonostante gli elevati ascolti.

Se il gruppo Beggars non vi dice nulla, sappiate che include tante piccole etichette come XL Recordings, Rough Trade, 4AD e Matador.

Il che ci porta ad importantissimi nomi del settore, tra cui Adele, Dizzee Rascal, (co-fondatore di Tidal) Jack White, M.I.A., Queens of The Stone Age, Sigur Rós, Tanlines, The Prodigy, Tyler The Creator, Vampire Weekend e tanti altri. Secondo quanto riportato dal Telegraph, poi, l'etichetta Domino (che rappresenta, tra gli altri, Arctic Monkeys, Hot Chip e Tricky) sarebbe altrettanto scontenta delle proposte di Apple.

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Inoltre, sembra che la società di Cupertino stia tenendo il pugno di ferro e non abbia intenzione di cedere: il frontman de The Brian Jonestown Massacre, Anton Newcombe, ha scritto su Twitter che Apple ha minacciato di rimuovere tutti i loro brani da iTunes se non accettano la condizione relativa ai tre mesi di prova gratuiti.

quanto riguarda gli altri accordi, Apple offre il 71,5% dei guadagni alle etichette: la cifra è maggiore del 70% offerto da Spotify, ma minore del 75% offerto da Tidal.

Il gruppo Beggars (così come le altre etichette), infatti, non si stanno lamentando di tutti gli accordi, ma solo della condizione sul periodo di prova: augurandoci che possano trovare una soluzione, dovremo aspettare ancora qualche settimana per scoprire quali artisti potremo ascoltare sul servizio di musica in streaming di Apple.

Via: Engadget