Confronto fra Apple Watch (Watch OS) e Android Wear (foto e video)

Emanuele Cisotti
Emanuele Cisotti Tech Master

Abbiamo recensito Apple Watch e abbiamo recensito anche tutti gli Android Wear in commercio sino ad oggi. Quali sono le differenze fra queste due filisofie di smartwatch? Cosa accomuna e cosa distingue Watch OS di Apple, da Android Wear di Google?

Comodità

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Iniziamo parlando della comodità di Apple Watch paragonata a quella degli orologi Android Wear. Come è possibile fare un confronto simile, che dovrebbe essere basato principalmente sul software? Ho deciso di mettere comunque questa voce perché, per quanti smartwatch Android Wear abbia provato, Apple Watch è stato indubbiamente il più comodo a confronto con questi. I motivi sono vari: l'intelligente chiusura del bracciale in gomma, la cassa molto compatta e le forme stondate che non si impigliano nei vestiti. Questo probabilmente a scapito dell'estetica, di cui parleremo nel prossimo punto.

Estetica

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E qui parte la nuova domanda: come si può confrontare l'estetica di un solo dispositivo con l'estetica di una moltitudine di dispositivi? Non si può ovviamente.

Anche in questo caso però rimane vero che fra tutti gli orologi Android Wear, niente somiglia minimamente ad un Apple Watch. Nel bene e nel male. Apple Watch è infatti un dispositivo simpatico e colorato, ma sicuramente non elegante o raffinato. Per quello meglio optare per uno dei vari dispositivi Android Wear. Ad oggi anche in quell'ambito non possiamo comunque dire di avere un dispositivo che abbia messo d'accordo tutti i gusti, ma quantomeno vi è scelta.

Watchface/orologio

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L'orologio è quello che guarderete più spesso del vostro smartwatch. Quale sistema offre più scelta e opzioni? Android Wear su questo campo vince sicuramente con tantissime watchface diversi su ogni dispositivi, tantissimi da scaricare gratuitamente o a pagamento dal Play Store e molti di questi personalizzabili a piacimento. Apple ha scelto una strada molto più conservativa, con una manciata di quadranti a disposizione e molti anche di dubbio gusto. Questi hanno il pregio però di essere lievemente più semplici da personalizzare e sopratutto personalizzabili direttamente dall'orologio.

Interfaccia

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Due concezioni totalmente diverse nelle interfacce dei due sistemi operativi. Apple ha scelto una soluzione in cui l'orologio, benché la prima cosa che si veda quando si risveglia l'orologio, sia comunque un'app come tutte le altre, avviabile da una nuvola di minuscole applicazioni, riordinabili, ma comunque caotiche (hanno però quantomeno il pregio di aggiungere colore all'interfaccia). Questa soluzione, analizzata anche nella nostra recensione di Apple Watch, è simpatica ma fatica a convincere definitivamente. Dal quadrante sarà poi possibile avviare gli Sguardi, ovvero dei piccoli widget rapidi, funzioni che in Android Wear potrebbero essere accomunate alle card che le applicazioni "lasciano" nella lista delle notifiche (che vedremo nel prossimo punto). Il sistema di Google mette al centro sempre l'orologio, dal quale con un tap sarà possibile entrare in un launcher diviso in colonna. La prima contiene le applicazioni (con in alto le ultime utilizzate), la seconda i contatti preferiti (in cima sempre i più utilizzati) e l'ultimo la ricerca vocale e tutte le opzioni di Google Now.

Notifiche

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Le notifiche di Apple Watch vengono mostrate a schermo intero quando si ruota il polso per attivare lo schermo dopo che la notifica è arrivata. Sono pochissime le operazioni che potremo svolgere a questo punto e in molti casi si tratterà di aprire la relativa app o di cancellare le notifiche stesse. Queste purtroppo rimarranno comunque ancora visibili sul proprio iPhone anche dopo la rimozione della notifica dello smartphone. Android Wear invece sincronizza in tempo reale le notifiche fra smartwatch e smartphone, permettendo di scartare quelle meno interessanti (e con un gesto più rapido ed intuitivo) e di interagire con una maggior quantità di esse. Una funzione introdotta nell'ultima release di Android Wear è la possibilità di scuotere il polso per far scorrere le notifiche. Più utile di quanto si pensi. Questo punto è comunque in buona parte a carico degli sviluppatori che realizzano e realizzaranno applicazioni per questi dispositivi.

Assistenti vocali

L'assistente vocale di Google si è dimostrato leggermente più completo e decisamente più plasmato per l'utilizzo su uno smartwatch. È possibile avere degli estratti di alcune ricerche web, eseguire molte operazioni direttamente dalla schermata principale, ma ancora non è perfetto. Siri ci è sembrata meno ricettiva nell'attivarsi e con meno possibilità di interazione e di ricerca. In nessuno dei due casi comunque questi due assistenti vocali si sono rivelati centrali nell'utilizzo del dispositivo.

Applicazioni terze parti

Android Wear era nato principalmente per accogliere le estenzioni delle applicazioni per smartphone sul proprio polso con l'utilizzo di comandi vocali e notifiche, piuttosto che per installare vere e proprie applicazioni di terze parti. Le cose in un anno sono già cambiate e adesso anche Android Wear ha una sezione (la prima) dedicata interamente alle applicazioni. Non sono moltissime quelle disponibili al momento, ma funzionano in modo abbastanza intuitivo e rapido.

Altrettanto intuitivo è l'utilizzo di buona parte delle applicazioni per Apple Watch, che pur essendo appena arrivato gode già di un buon numero di applicazioni. Molte però al momento non sono davvero utili e quasi tutte hanno dei fastidiosi tempi di caricamento.

Chiamate

Nel confronto fra i due tipi di dispositivi, solo Apple Watch offre la possibilità di telefonare direttamente dal polso. Sembra che Android Wear potrebbe adeguarsi a breve.

Fitness

Ad oggi sono poche le grandi aziende o software house ad aver lanciato la loro app per il fitness per Apple Watch. Da un lato sappiamo però che sarà solo questione di tempo, ma dalla sua Apple Watch ha sicuramente il vantaggio di avere già di serie un'ottima applicazione per il fitness, completa, ben disegnata e ricca di funzioni. Tra queste citiamo la notifica di alzarci per fare due passi e allontanarci un attimo dalla scrivania.

Android Wear ha un parco di app maggiore per quanto riguarda il fitness, ma di serie offre solo un Google Fit ancora acerbo.

Metodi di input

Nessuno dei due sistemi offre, giustamente, un sistema di immissione testuale tramite tastiera. Entrambi riducono al minimo i sistemi di inserimento testo e solo quando necessario ve lo lasceranno fare tramite voce. Come simpatiche alternative Android Wear permette di disegnare delle emoji con le dita, mentre Apple Watch vi farà disegnare "sgorbi" con la mano, o inviare faccine o cuoricini preimpostati. Magra consolazione, ma noi preferiamo le emoji di Google.

Utilizzo in autonomia

Questo punto risponde alla domanda: cosa posso fare con uno smartwatch Google o Apple se non è collegato allo smartphone via bluetooth? La risposta in entrambi i casi è: poco. Ovviamente potrete guardare l'ora (anche se Android Wear non sincronizza l'ora se all'accensione non si connette ad un telefono) e fare le vostre sessioni di sport, senza paura di perdere i dati raccolti.

L'ultimo aggiornamento di Android Wear aggiunge poi il supporto al Wi-Fi che permette di usare lo smartwatch anche senza il telefono collegato via Bluetooth. Quest'ultimo dev'essere comunque accesso e connesso ad una rete Wi-Fi, il che limita comunque il numero di situazioni in cui potrete utilizzarlo.

Autonomia

In entrambi gli ambienti non ci sono purtroppo buone notizie. Apple Watch realizza circa un giorno e mezzo di autonomia con una singola carica, risultato del tutto simile agli smartwatch Android Wear con maggiore autonomia e modalità a schermo sempre attivo.

App per smartphone

Le due app per smartphone sono totalmente diverse come concezione. Quella di Android Wear è forse leggeremente più caotica ma dedica un ampio spazio alla personalizzazione e la scelta dei quadranti, cosa che, ovviamente, Apple non può fare. Le opzioni non sono poi moltissime per Android Wear, in quanto per concezione replica in tutto e per tutto le opzioni del telefono, funzionando come estensione dello stesso.

Dall'applicazione è possibile scegliere con cosa associare le varie azioni vocali sul telefono. L'app di Apple Watch è molto più complessa e ricca di opzioni, anche se alla lunga si scopre comunque avere ancora alcune mancanze (per esempio non replica lo stato di silenzioso quando il telefono è silenzioso). Dall'app stessa è poi possibile gestire le opzioni delle singole applicazioni installate. Se da un lato questo crea una lista infinita di voci nell'applicazione, dall'altra è comunque una soluzione che fa sentire "a casa" l'utente Apple, che ritrova questa impostazione in ogni suo prodotto.

Prezzo

Per ultimo abbiamo lasciato il punto relativo al prezzo. Il più economico smartwatch Android Wear al momento a listino è ASUS ZenWatch al prezzo di 229€. Apple controbatte con il suo Apple Watch Sport da 399€ (prezzo tedesco). Il prezzo però raddoppia per acquistare la prima versione classica con cinturino in pelle. Lo smartwatch Android Wear più caro è invece LG Watch Urbane: 349€.

Meno del più economico Apple Watch. Se sul prezzo non c'è quindi battaglia, c'è anche da ricordare la svalutazione dei prodotti Android, molto più rapida di quella Apple. È comunque un fattore sia positivo che negativo. Positivo per chi vuole acquistare un Android Wear, negativo per chi lo vuole vendere.

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