Attacco alla Luce, perché l'oscurità è mainstream (recensione)

Giorgio Palmieri
Giorgio Palmieri
Attacco alla Luce, perché l'oscurità è mainstream (recensione)

Non è la prima volta che un gioco prodotto da Cartoon Network ci interessi così tanto da dedicargli una recensione completa. Attacco alla Luce, questo il nome del titolo di oggi, è ambientato nel mondo di Steven Universe, un cartone animato statunitense creato da Rebecca Sugar, ex scrittrice di Adventure Time: per farla breve, ci ha stupito non poco.

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Steven Universe

Creare un tie-in che possa far avvicinare anche chi non conosce l’opera originale d’appartenza non è operazione semplice, così come è altrettanto difficile proporre un titolo con una sua forte spina dorsale, che sappia mantenersi in piedi senza fare troppo affidamento, appunto, a suo padre. Siate felici, perché Attacco alla Luce vince in entrambi i punti elencati.

Il titolo di Cartoon Network propone una salsa al gioco di ruolo che ancora non avevamo assaporato su mobile, con alcune idee prese da videogiochi come Paper Mario.

Il gioco vi mette nei panni di quattro eroi, tre delle quali eroine denominate Le Gemme, potenti guerriere con abilità stratosferiche e scenografiche. Poi, solo poi, c’è Steven, l'unico componente maschile del gruppo, un piccolo ragazzino dal cuore grande, e dalle capacità curative niente male.

L’avventura è divisa in capitoli e livelli, ognuno dei quali va esplorato di stanza in stanza semplicemente effettuando degli swipe direzionali a schermo. Nel mentre si scovano tesori, si risolvono piccoli enigmi e si combattono decine e decine di battaglie, modellate secondo la formula a turni. Soffermandoci sulla parte esplorativa, forse questa è la parte più debole dell’intero prodotto, che tende certamente ad adattare l’esperienza su mobile tanto da far intendere ottime potenzialità, ma che potrebbe risultare un po’ troppo elementare per i palati più esigenti.

Parlando del sistema di combattimento, vera fetta importante del gameplay, possiamo senz’altro dirvi che è uno dei più curati che abbiamo mai gustato sui nostri smartphone e tablet.

Ad ogni round, vi verrà assegnato un numero di stelle da spendere per eseguire gli attacchi dei personaggi. Quelle non spese sarà possibile mantenerle al turno successivo, opzione che apre qualche possibilità strategica (e d’azzardo) in più.

Non ci sono semplici attacchi: le abilità sono tutte peculiari, e contraddistinte da sorte di minigiochi o quick time event ogni volta che il giocatore le scaglierà contro i nemici. Sconfiggendo questi ultimi si passa di livello, e gli sviluppatori hanno implementato un sistema di progressione che consente di personalizzare il personaggio ad ogni level-up, con statistiche da aumentare a proprio piacimento. Peccato che la stessa profondità non sia stata donata all'equipaggiamento, che si riduce ad un paio di accessori da incastonare nei nostri personaggi e nulla più.

I dialoghi sono poi spassosi, per nulla profondi ma simpaticissimi, con Steven che pensa di essere per davvero in un RPG, buttando a casaccio pensieri e battute amichevoli alle sue compagne, che poi risponderanno di conseguenza in base alle scelte che di tanto in tanto ci verranno messe davanti.

Insomma, è uno di quei titoli ben confezionati, curati e fedeli allo show anche visivamente, non perfetti ma costruiti a dovere per funzionare sia per i fan, che per chi questo Steven Universe non lo ha mai visto in televisione, né sentito nominare.

Attacco alla Luce è disponibile sul Play Store (3,39€), su Amazon Shop (2,83€) e su App Store (2,99€), e in tutte e tre i casi sono assenti gli acquisti in-app.

Giudizio Finale

Se i tie-in ricevessero la stessa cura nello sviluppo data a Attacco alla Luce, il pregiudizio sulla bassa qualità di questi, che spesso concilia con la verità, svanirebbe nel nulla. Attacco alla Luce riscrive parzialmente la regola, come altri prima di lui, nonostante sia non solo un gioco tratto da uno show televisivo, ma anche un titolo mobile. Fa tesoro delle due cose, e crea un prodotto di tutto rispetto. D'altronde, non è così che si dovrebbe pensare quando si sviluppa un videogioco?

PRO CONTRO
  • Esplorazione intelligentemente semplicificata...
  • Cattura in pieno lo spirito dello show, ma avvicina anche i non-fan
  • Sistema di combattimento interattivo e pieno di possibilità
  • ...ma poteva essere sfruttata meglio
  • Poca personalizzazione per l'equipaggiamento